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dall’arroganza, dalla sopraffazione, dal credersi superiori agli
altri.
Brillante predicatore e scrittore di saggi insieme profondi e
ironici (solo due titoli, «E la farfalla volò. 52 storie sorprendenti» e
«Reverendo, che maniere! Piccolo Galateo Pastorale»),
collaboratore delle testate diocesane (proprio fino alla
settimana scorsa ha firmato la breve rubrica di prima pagina di
Milano Sette «Vocabolario della vita quotidiana»), il nuovo
Arcivescovo è, infatti, un attento lettore della realtà. E, anche in
questo contesto, dice chiaro quello che pensa, come sa chi lo
ha avuto ospite in alcune trasmissioni televisive.
Per citare ancora un sacerdote dell’Agape ’75 (la «classe»
1975) che lo conosce bene, basta questo pensiero, nato
appena saputo della nomina «del mio amico don Mario»:
«Dopo l’elezione di Benedetto XVI, il cardinal Martini disse che il
nuovo Papa ci avrebbe stupito. Credo che lo diremo anche del
nuovo Arcivescovo di Milano».
Annamaria BRACCINI
Milano,
l'arcivescovo
dà il buon
esempio ai
ciclisti: "In bici
sì, ma con
casco e
pettorina"
Tutti i testi di questo numero speciale sono estratti dal sito
ufficiale della Diocesi Ambrosiana www.chiesadimilano.it