Pagina 16 - Il Tassello

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La carità tra accoglienza e ririfiuto
La carità è magnanima, benevola è la carità; non
è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’ orgoglio,
non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse,
non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non
gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto
scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità
non avrà mai fine. (1 Cor13,4-8)
La lettera inviata nel tempo
Scrittori liberi
N
on è difficile riconoscere in queste righe il ritratto della carità di Cristo, un
breve estratto delle parole che ci dona S. Paolo nella Prima lettera ai Corinzi.
Troviamo parole di valori opposti come magnanimità e benevolenza che
portano alla costruzione, e dall’altra parte invidia, vanto, orgoglio, parole non destinate
a creare.
A Corinto c’era un clima strano, dove si dava quasi più importanza ai carismi, alla
bravura, ma così nascevano rivalità e conflitti. Ma la lettera di Paolo è attualissima e
viene incontro anche a noi spiegando che anche nella diversità dei carismi, senza la
carità, questi non valgono nulla.
I veri carismi vengono da Dio e abbiamo il dono di poter costruire con e per Lui.
La carità è il dono “più grande”, che dà valore a tutti gli altri, “si rallegra della verità”
e del bene altrui. Quindi cercando anche di amare ciò che grande e alto, ma senza
trascurare ciò che è piccolo, amando le piccole cose in prospettiva delle grandi.
Una lettera anche per noi, da aprire e scoprire...
Antonella