Pagina 15 - Il Tassello

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Sulla strada
S
ulla strada incontri il mondo.
Quante volte si dice ormai nel parlare comune “c’è in giro il mondo”.
Eh sì, camminando sulle strade dell’Italia di oggi si incontra il mondo, o meglio
si incrociano persone da diverse parti del mondo, ma solo in pochi casi ci si incontra.
Per tutti risulta subito palese la differenza tra incrociare ed incontrare.
Purtroppo la diffidenza a cui ci hanno abituati non ci permette di incontrare l’altro,
ma la prima reazione è il giudizio.
Ancora una volta i bambini sono più bravi di noi adulti, più sensibili di noi che
ci sentiamo grandi. Una volta, in una 3 elementare, dissi di colorare i bambini di
una scheda stando attenti a chi aveva la faccia rosa, marrone chiara o marrone scura,
prestando attenzione ai tratti del viso o agli abiti rappresentati ed una graziosa bambina
non finiva mai l’esercizio; e così mi avvicinai per vedere che cosa portasse via così tanto
tempo (erano 5 volti non 50 pensai) e lei mi disse: “sto facendo le sfumature del rosa
perché guardaci, non siamo mica tutti rosa uguali”.
Eh no bravissima alunna che insegni alla maestra: ognuno è diverso, è unico, è
proprio solo uguale a se stesso. Un po’ come quando nasce un bimbo e tutti a dire a chi
assomiglia.. assomiglia a se stesso e basta (vero papà?).
Inizialmente parlavo della fatica di incontrarsi che evidentemente non è legata al
fatto che ognuno ha la sua auto o il proprio appartamento, ma proprio il fatto di non
voler andare oltre se stesso.
Non si può non pensare ai due discepoli di Emmaus che non solo non riconoscono
Gesù (poveretti forse era proprio diverso da come lo immaginavano) ma subito lo
additano come straniero “ ..sei così straniero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è
accaduto in questi giorni..” Lc 24, 18.
Certo loro hanno avuto la fortuna di incontrare di persona il Maestro (e infatti poi
corrono a dirlo a tutti), a noi è dato di incrociare sulla strada persone comuni ma la
predisposizione richiesta all’accoglienza è la medesima.
Se non lasci aperta la possibilità dell’incontro, tra l’altro, ti precludi anche la possibilità
di arricchirti.
Senza stare sui grandi sistemi, ma l’altro può anche darti consigli di ricette nuove da
gustare.
Ovviamente non mi si fraintenda: non voglio dire di sfruttare le conoscenze altrui,
ma di vederle come risorsa e compagne di viaggio, anziché pericolo o problema.
Quindi il mio augurio è di percepire l’altro come straniero ma non strano.
Sulla strada incontri e se lo desideri conosci
Scrittori liberi
Sabrina