Pagina 23 - Il Tassello

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E il verbo si fece carne
Scrittori liberi
A
differenza del Natale, allo stato attuale delle cose, pare che la Pasqua sia
stata quasi del tutto risparmiata dal commercio. Non ci sono calendari della
Quaresima da attaccare al muro quaranta giorni prima della festa, non ci
sono spot pubblicitari sdolcinati su quello che puoi fare a Pasqua e non durante il
resto dell’anno (aiutare gli altri a ottobre è maleducazione, non si fa) o su quanto è
bello farsi dei regali. Non si preparano addobbi e in città non si accendono luminarie.
Contro questi ultimi elementi non ho assolutamente nulla, è la retorica ipocrita a
darmi fastidio. Sono le grandi aziende che parlano di buoni sentimenti mentre il
loro unico interesse è il profitto. L’unica cosa è l’uovo di cioccolato, e lì non ho nulla
da obiettare. Da questo punto di vista Pasqua non è niente, come direbbe Homer
Simpson. In realtà, se si guarda la religione, è la festività più importante dell’anno, è
il principale motivo per cui si è cristiani. Nei quaranta giorni precedenti si racconta
il percorso che porta Gesù Cristo alla crocifissione e alla sua successiva resurrezione.
Tra l’altro nelle scritture il numero 40 è piuttosto ricorrente: sono i giorni che
Gesù trascorre nel deserto respingendo le tentazioni di Satana e quelli in cui Gesù
ammaestrò i suoi discepoli tra la resurrezione e l'Ascensione. È un elemento molto
presente anche nell’Antico Testamento. Quaranta sono i giorni del diluvio universale,
quelli passati da Mosè sul monte Sinai e gli anni nel deserto del popolo ebraico.
In virtù di ciò la Quaresima nel cristianesimo assume il significato di periodo di
penitenza. Avrei da aggiungere qualcosa sul calendario. Secondo il mio modestissimo
e insignificante parere mettere la Pasqua alla domenica successiva alla prima luna
piena dopo l’equinozio è antidiluviano, non credo sia impossibile fissare la data alla
seconda domenica di aprile indipendentemente dal ciclo lunare.
Alzati e cammina
La pagina bianca
Cercando un testo in un mio archivio personale, giro pagine, tante pagine, le sfoglio
un po' in avanti e un po' all'indietro, salto da un anno all'altro in un batter d'occhio. Le
scorro, le giro e le mani cominciano ad impregnarsi del profumo della carta ingiallita e
di quell'inchiostro un po' sbiadito. Così, come attratta da una calamita, mi soffermo su
alcuni testi belli che, rileggendoli, li ricordo perfettamente. Ma è normale, certo lí in
mezzo a quelle pagine è raccolto un po' del mio cammino, lì c'è un po' della mia vita!
A volte è bello fare un salto indietro, tra vecchie righe, perché nel girovagare tra le
pagine ho incontrato parole, nomi, persone belle che da tempo non sentivo, ed è come
se le rincontrassi in un'altra dimensione. Le parole che leggi hanno un sapore diverso.
Lo so che questi salti nel tempo sono rischiosi, non sempre ci sono ricordi belli, ma
diciamo che questa volta mi è andata "abbastanza" bene! In fondo ad una pagina,
che ora non saprei più trovare, mi saltano all'occhio delle parole scritte in minuscolo
con un font particolare (Viner Hand ITC):
buona resurrezione
! Poco dopo trovo
quello che cercavo e richiudo con cura tutto e metto via in ordine.
Mi siedo qui davanti a questo foglio bianco ancora da iniziare e… arrivo qui. Ritorna
l'immagine di quella scritta e penso che bell'augurio da fare e da farci.
Ora la pagina non è più bianca, ma è carica di un augurio smisurato. Risorgere è
scoprire noi stessi svincolati dal peccato e dalla morte. È ritornare alla vita, una nascita
a una vita di un livello superiore, nascita a una vita veramente secondo Dio.
Quindi a tutti: buona resurrezione!
Matteo
Antonella