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E il verbo si fece carne
E
baciato. Giovedì 9 gennaio
ore 7,00 nella cappella Santa
Marta in Vaticano ho celebrato
la Messa con il santo Padre. Cosa è
successo? Una bella improvvisata di
un mio ragazzo della Parrocchia di
Verano, che ho battezzato, comunicato,
cresimato e al quale ho imposto le mani
sul capo all’ordinazione sacerdotale nel
nostro Duomo di Milano, nel 2014,
don Marco Cazzaniga. Alla mia età di
90 anni (ora ne ho 91 tra pochi giorni)
e 65 di ordinazione sacerdotale, in
combutta con mia sorella Stefania, che
è stata brava a mantenere il silenzio,
don Marco ha scritto alla Segreteria
di Papa Francesco per chiedere di
farmi celebrare con lui. Una settimana
prima di Natale mi arriva una lettera
dalla Segreteria di Stato Vaticano. Mi
sorprendo. Prima di aprirla ho pensato:
stai a vedere che mi fanno monsignore.
Invece trovo scritto: "Sono lieto di
comunicarle che lei potrà partecipare
alla celebrazione Eucaristica con
Papa Francesco il mattino di giovedì
9 gennaio alle ore 7.00 nella cappella
Domus Sanctae Martae… con un solo accompagnatore", così è entrato e ha concelebrato
anche lui.
Emozione? Nessuna. Pensavo: chissà quale emozione, ma papa Francesco concilia alla
normalità. Il Papa esce dalla sacristia senza accompagnatori né chierichetti, con una casula
feriale, e celebra con noi una Messa feriale, come a Santa Maria Regina. Ma alla predica!
Parlava della pace: "ma la pace non c’è", dice con voce sofferta, "viviamo nella paura. La pace
nasce dal cuore. Se non c’è la pace nel cuore non c’è la pace nel mondo." Poi alza la voce, punta
il dito e dice: "Tu, tu, hai la pace nel cuore? Tu, tu, fai la pace in famiglia? Tu, tu fai la pace sul
lavoro? Perchè se non abbiamo la pace dentro non possiamo gridare ai grandi: fate la pace."
Che impressione!
Poi, terminata la Messa, si siede accanto a noi per il ringraziamento. Poi nell’atrio della
cappella ci riceve personalmente. A me è venuto spontaneo di dargli del tu e gli ho detto:
"Papa Francesco ti voglio bene, ti vogliamo bene, la Chiesa ti vuole bene, non ascoltare gli
intelligentoni che credono di saperne una più del Papa". "Grazie, grazie", mi risponde e mi
abbraccia e mi bacia. Poi ho continuato:
Papa Francesco mi ha abbracciato