Pagina 17 - Il Tassello

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Il nostro ripartire
Notizie dalla Parrocchia: Famiglie
Vivere 24 ore su 24
forzatamente insieme
ha scatenato a volte
tsunami ormonali:
“amorevoli” zuffe fra
fratelli e sclerate da
oscar di mamma e papà,
ma siamo sopravvissuti
fino alla riapertura
quando, finalmente,
abbiamo riscoperto che
ci basta una passeggiata
serale in quartiere con
gli amici per sentirci un
po’meglio, più liberi.
In questi mesi
abbiamo rinunciato a
tanto, lo sport prima
di tutto (perché gli
allenamenti via Zoom
non sono stati certo la
stessa cosa!), ma anche
le cene con gli amici,
il giro in libreria, il
servizio da chierichetto,
le messe domenicali; abbiamo imparato che possiamo vivere senza una maglietta nuova,
che non ci serve andare per centri commerciali, che la fila va rispettata, con mascherina e
guanti, perché ci siamo sentiti attaccati e spaventati e questo ci ha resi ligi al dovere, alle
richieste di stare in casa e proteggere noi e gli altri. Siamo stati fortunati, perché i nostri
cari stanno bene, ma i numeri di ogni sera al telegiornale ci hanno sempre ricordato
che molti soffrivano, si ammalavano, perdevano una persona cara senza la possibilità
di salutarla un’ultima volta. Forse per questo, quando è finita la fase di emergenza, non
abbiamo fatto feste o gioito…Adesso assaporiamo un po’ di più la possibilità di uscire,
andare a trovare i nonni, prendere un gelato e fare quattro passaggi col pallone ovale, ma
non è ancora “tutto come prima”.
Facciamo piccoli passi verso la normalità, prendiamo ciò che di buono ogni giorno ci
viene permesso e aspettiamo che si possa tornare alla quotidianità, ma senza dimenticare…
Basterà la foto di classe, uno screenshot fatto dal computer, a farci ricordare che quest’anno
è stato un anno unico. Unico, ma da non ripetere!
Cristina e Alessandro lavazza