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Il nostro ripartire
Rubriche: Mi ritorna in mente
La libertà
La libertà non è stare sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione
la liberà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
(Giorgio Gaber)
L
a libertà è una cosa importante, maledettamente troppo seria. Se penso ad
oggi quante persone nel mondo non possono avere accesso all’acqua mi viene
immediatamente in mente che non sono libere.
Solo un piccolo esempio di quanto grande sia il potere della libertà ma qui la retorica
è dietro l’angolo ed io non voglio partecipare al gioco di chi la dice più importante.
In nome della libertà si sono combattute troppe guerre, sono morte milioni di
persone, si sono costruite armi orribili spendendo incredibili quantità di denaro…
Ma torniamo a casa…Anche noi tutti in questi mesi abbiamo capito quale
importanza abbia la libertà, quella di tutti i giorni, delle nostre piccole cose, della vita
normale.
La pandemia che ci ha colpito ha in pochi momenti azzerato tutto: niente lavoro,
niente scuola, niente passeggiate, assolutamente niente divertimenti, solo panico,
insicurezza e, in qualche famiglia, anche molto dolore.
Sí, qualcuno all’inizio è andato sui balconi a cantare, a scongiurare il pericolo, ad
imbrattare lenzuola con quella triste speranza “andrà tutto bene!”.
Non è andato tutto bene, per niente, ma questo è un altro discorso che non vorrei
toccare.
Hanno ristretto alla grande le nostre libertà, ci hanno detto di stare in casa senza se e
senza ma, niente cialtronate altrimenti piovevano multe di buon spessore.
Non è mancata tuttavia la libertà delle parole o meglio le parole in libertà. In questi
mesi abbiamo fatto indigestione di parole, un po’ tutti avevano il diritto/dovere di dire
qualcosa, purtroppo.
Dai “social” una valanga di bugie (adesso si chiamano "fake news"), consigli più
disparati, previsioni fantascientifiche di vaccini a breve, anche i giovani preti si sono
cimentati nella divulgazione della Parola online. Interessante? Non lo so, forse solo
una vetrina.
C’è stata un’ansia d’ascolto, la liturgia delle 18 non era né una messa né una
celebrazione. Era il bollettino della protezione civile, il dottor Borrelli che dava
“i numeri” giornalieri.
Effetto paura? Ai psicoterapeuti l’ardua sentenza.
E adesso che i nostri governanti hanno decretato il “liberi tutti” (con le mascherine,
con tutte le precauzioni), non è difficile pronosticare un assalto alla libertà.
Libertà dell’aperitivo, libertà di andare in spiaggia, passeggiare, correre, libertà di
essere liberi, ma… c’é un ma!