6
Il nostro ripartire
Notizie dalla Parrocchia: solidarietà
Don Enzo sul dopo terremoto in Albania
24 novembre 2019
U
na grande tristezza aleggia negli hotel dei terremotati. Un grande silenzio ha
preso posto là dove le grida dei ragazzini raccontavano di giochi e di giovane
inconsapevolezza. Siamo rimasti in pochi anche nel salone che è stato il
nostro nido di nuove amicizie, di storie malate sussurrate a bassa voce alle suore, di
tragedie condivise, di speranze impossibili... Molte famiglie di Thumane, di Laç, di
Torovice se ne sono andate con gli occhi bassi. Altre si stanno convincendo a lasciare
libere le camere degli alberghi. Qualcuna, disperata, aspetta che sia la polizia a buttarla
fuori.
Nessuno pensava che l'albergo fosse una soluzione definitiva. Ma essere costretti ad
andarsene così…no, non è giusto. E andarsene dove? Chi ha mantenuto il suo lavoro,
sommando il suo stipendio al bonus-affitti concesso dallo stato, ha potuto prendere in
affitto un appartamento. Con gli affitti schizzati alle stelle (anche il doppio) non sarà
facile far quadrare il bilancio famigliare. Altri sono andati da parenti. Molte famiglie
torneranno nelle loro case/palazzi lesionati, da cui lo stato le aveva allontanate: ma
è pericoloso?!?! Già. E quale altra soluzione ci sarebbe? Andare a vivere nelle tende.
Adesso! In inverno! In quelle tende da pic-nic? Così sarà.
Dove sono finite le 80 tende, con i relativi gruppi elettrogeni che l'Italia aveva
allestito nello stadio di Durazzo e dopo tre giorni smontato e donato allo stato? Tende
spaziose, forti, abitabili perché riscaldabili...
Dice il Salmo:
"Nell'andare, se ne va e piange,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con giubilo,
portando i suoi covoni".
(Salmo 125)
(ShGjin, alle spalle le strutture alberghiere, davanti una bellezza che è stata motivo di
sospiri, di sogni, di speranza)