Pagina 7 - Il Tassello

Versione HTML di base

7
Il nostro ripartire
Notizie dalla Parrocchia: solidarietà
Il comune di Lezhe ha cercato di aiutare un po’ di famiglie erogando anche più del
bonus statale per gli affitti. Ma il bonus è per chi era già proprietario delle case andate
distrutte; per chi (come molti in Albania) non ha i documenti di proprietà, per chi era
già in affitto, non c’è diritto ad accedere al bonus. Ci stanno arrivando segnalazioni e
foto dei “rifugi” trovati da famiglie che abbiamo conosciuto e accompagnato in queste
settimane/mesi…Di male in peggio.
Fatmira (nome a caso) è una bimba incredibile… le si vuole bene a pelle. È entrata
nella “nuova casa” da 4/5 giorni. Non l’hanno ancora inserita nella scuola in loco.
Abbiamo parlato con la mamma...
“Stiamo cercando di organizzarci, di allacciare la corrente e il resto”.
“Va bene… se possiamo vi diamo una mano, ma intanto mandate Fatmira a scuola!”
“Come faccio, prima devo avere l’acqua per lavarle i vestiti!”.
Senti queste parole e realizzi che sei una…
“Fati, mandami una foto della tua stanzetta”
“Non ho la stanza. C’è solo questo!”
Una stanza umida con un ammasso di roba.
Carissimi, questo è quello che vediamo noi "dal basso della terra": quello che vedono
dall'alto dei loro scranni non ci è dato di sapere. Ma un sassolino voglio togliermi dalla
scarpa. Nessuno dell'Assistenza Sociale, del Comune, della Procureria, dei Deputati,
del Governo, che avevano avuto modo di ingolfare fb e instagram di selfies, nessuno,
nessun selfie a testimoniare l'accompagnamento di queste famiglie fuori dagli alberghi.
Almeno la vergogna è salvata.
Cosa abbiamo fatto di concreto come Missione e come Ambasciatori di Pace?
Non li abbiamo lasciati soli un solo giorno.
Alcune organizzazioni con le quali collaboriamo da tempo, avevano preso il
“mandato statale” di garantire l’animazione per i ragazzi/giovani ospiti negli hoteles
di ShGjin: Terre des Homme, World Vision, più Caritas Lehe/Albania. Utilizzando
una parola brutta, ma efficace, ci hanno “subappaltato” il compito dell’animazione. E
noi l’abbiamo fatto, con molto entusiasmo. Prova ne sia il fatto che molti adolescenti/
giovani della missione, della scuola Rogazionisti (dove operano le nostre suore), di
Casa Rozalba, aspettavano solo una chiamata… facevano a gara nella disponibilità ad
essere presenti. Questi gruppi, quasi quotidiani, si affiancavano a Federico, Marinela,
Silvia, Hedera che erano “fissi” in loco (con progetti di lavoro part time).
Anche gli adulti hanno continuato ad essere operativi ogni volta che è stata richiesta
la loro collaborazione nella distribuzione alle famiglie di vestiti, coperte, materiale
igienico…
Da questo punto di vista, quello della solidarietà/amicizia, il terremoto ci ha dato
modo di vivere esperienze molto forti e significative.
Cosa si potrà fare per l’immediato futuro? Quale progetto, in collaborazione con
Caritas Albania, siamo chiamati a portare avanti?