Pagina 8 - Il Tassello

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Credere in Dio è non solo una questione di
fede, ma anche di
convenienza.
Tutto dipende infatti
dall'esistenza dell'Aldilà. Se l'Aldilà non esistesse -
ovvero se tutto finisse con la nostra morte - sarebbe
meglio, ossia più
conveniente,
non credere. Chi
crede in Dio - se vuol essere coerente -
deve rispettare le sue leggi, mentre chi
non crede in Lui, si ritiene libero di
vivere come vuole, ossia senza alcun
obbligo morale. Si potrebbe paragonare
il credente al macchinista di un treno che
corre sui binari, e l'ateo a un automobili-
sta (che invece è libero di scegliersi
l'itinerario che preferisce).
Presto o tardi arriva per tutti gli esseri umani il
momento di porsi la seguente domanda:
"Se Dio
esiste davvero, come può permettere tanti spaven-
tosi sacrifici umani e tanti atti d'ingiustizia?
A
questa domanda il Cap.
Hosenfeld
(l'ufficiale tede-
sco, protagonista del libro
Il pianista
)
così rispose nel
suo diario:
"E' una domanda alla quale non è
possibile avere risposta. Siamo pronti a dare la
colpa agli altri, ma non a noi stessi. Dio consente
che il male si abbatta sull'umanità perché
1'umanità ha abbracciato il male (....) Non pos-
siamo tradire impunemente i nostri ideali, e ora
noi tutti dobbiamo accettarne le conseguenze”.
Non si deve mai confondere la giustizia con la
cattiveria. Se un genitore punisce giustamente suo
figlio, cattivo non è il genitore, ma semmai il figlio. Se
un cittadino commette un reato e il Tribunale lo
condanna a una pena detentiva, non è cattivo e
ingiusto il giudice, ma chi ha commesso il reato. E
come spetta a un giudice il giudizio definitivo sull'im-
putato, così spetta a Dio - e soltanto a Lui - giudicare
il nostro operato durante la nostra esistenza.
Talvolta gli uomini esprimono dei
giudizi negativi sulle condanne, ma è
giusto rispettare le sentenze anche se
non si condividono. Chi invece non
rispetta le sentenze definitive non di-
mostra spirito democratico, bensì arro-
ganza e presunzione. Insomma è vero
che l'uomo è dotato di ragione e libero
arbitrio, ma se egli crede di poter abusare della
propria libertà, questa si trasforrna automaticamente
in licenza e sopruso.
L'individuo equilibrato conosce i propri limiti e
cerca di non superarli mai. Insomma è una questione
di
umiltà e
chi crede di poter giudicare il Padreterno,
ponendosi al suo stesso livello, pecca di
superbia.
L'uomo è un essere intelligente, dotato di ragione, ma
la sua intelligenza non potrà mai essere equiparata a
quella del Creatore dell'universo e della vita umana.
Morale:
L'uomo è libero di credere o non
credere in Dio e nell'Aldilà, ma chi riesce a trovare la
fede, dopo una faticosa ricerca, è indubbiamente più
meritevole rispetto all'ateo, al miscredente e all'agno-
stico che preferiscono continuare a vivere a modo
loro, liberi da qualsiasi vincolo morale.
W
ILDO
A PROPOSITO DI FEDE RELIGIOSA
SCR I T TOR I L I -
DOMENICA 7 MARZO 2004
RITIRO SPIRITUALE DECANALE PER FAMIGLIE
Oratorio femminile san Michele
"FU INVITATO ANCHE GESU' ALLE NOZZE"
guida il ritiro Don Stefano
14.45 Ritrovo
15
Inizio della preghiera - Meditazione di don Stefano
Breve silenzio personale - Dialogo tra la singola coppia
Momento di pausa
Ore 17
Celebrazione della Eucarestia
- Riti di introduzione
"Cosa portiamo in questa Eucarestia"
- Liturgia della Parola
"Seconda domenica di quaresima"