Pagina 10 - Il Tassello

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secondo criteri di prudenza, di equilibrio e di accor-
tezza acquisiti anche in base all’esperienza? E’ proprio
l’esperienza uno dei vantaggi che ha il vecchio nei
confronti del giovane (a patto però che sappia trarre
insegnamento dalla propria esistenza). Ricordo che,
oltre un anno e mezzo fa, avevo raccolto le mie
considerazioni sulla vecchiaia, ed avevo concluso ri-
portando ciò che aveva scritto in proposito la Fallaci:
“La vecchiaia è una conquista, è una for-
tuna, visto che l’alternativa è il cimitero: sì o no?
Ascoltatemi bene, voi giovani. E’ una splendida
stagione, la vecchiaia. Perché è la stagione che ci
regala il dono della completa
libertà
... Ho comin-
ciato a sentirmi più libera quando le rughe si sono
fatte più intense. Più intense erano, più mi sentivo
libera… da vecchio sai di più, capisci di più. Hai
un capitale di conoscenza e di sapienza che in
gioventù non ti sogni nemmeno e di cui nell’età
matura disponi solo in parte. Il cervello si raffina,
da vecchio. Si perfeziona. E nel medesimo tempo,
paradossalmente, si arricchisce di curiosità che
prima non avevi. Perché da giovane sei presun-
tuoso. Non sai un cavolo e ti sembra di sapere
tutto. Da vecchio, invece, socraticamente ti ac-
corgi di sapere troppo poco. Diventi anche consa-
pevole della brevità della vita. E in questa consa-
pevolezza ti viene voglia di produrre ciò che an-
cora non hai prodotto. Allora, sorretto da una
energia nuova, cerchi di colmare quel vuoto… Io
non capisco nemmeno chi va in pensione. La
pensione è una rinuncia. E’ una resa. Quelli che
vanno in pensione appassiscono subito… E’ un
suicidio la pensione. Ah, se la vecchiaia potesse
durare in eterno! Ha un solo difetto, questa splen-
dida stagione della vita: non dura e si conclude
come sappiamo… La Magnani odiava la morte
quanto la odio io. E un giorno mi disse: “Porca
miseria, è così ingiusto morire dal momento che
siamo nati”.
Quanto alla morte, ritengo che non spetti a noi
giudicare se sia giusto o no morire. Un conto è
manifestare la propria opinione personale (giusta o
sbagliata che sia), altro è sentenziare. Io credo che chi
si permette di giudicare l’operato di Dio pecchi sicu-
ramente di
superbia
. A parte ciò, l’opinione espressa
dalla Fallaci sulla vecchiaia è da me pienamente con-
divisa.
W
ILDO
Carissimo Don Norberto,
mi presento per farmi ricono-
scere. Sono M. e abito in una via
della parrocchia. Ci siamo in-
contrati alcune volte in occa-
sione delle Sue visite di Natale.
Durante il nostro primo in-
contro avevo affermato di non
essere praticante, intendendo
con questo di non frequentare la
chiesa, la comunità del quar-
tiere: infatti questa è la mia con-
dizione ed è il mio limite. Sem-
pre più negli ultimi anni sento il
bisogno di ricongiungermi con la
mia eredità ed identità cristiana
che per lungo tempo avevo ac-
cantonato col pretesto di essere
occupata in altro.
In un certo senso è come
se Lui mi stia venendo a cer-
care, con la compli-
cità della solitu-
dine nella mia
casa, delle diffi-
coltà e il do-
lore nell’esi-
s t enza ,
spingen-
domi a
t r o v a r e
delle ri-
s p o s t e
che cerco a tentoni sia nel
mondo che mi circonda come
all’interno del mio cuore sen-
z’altra guida se non il “rapporto
di amicizia con la persona di
Gesù”. Mi sono ormai convinta
che sia Lui ad inviarmi i Suoi
messaggi, che spesso sono
proprio le risposte cercate o
indicazioni verso una via da
imboccare per giungere ad una
nuova consapevolezza.
Un esempio pratico appa-
rentemente banale: da qualche
anno mio padre per Natale mi
regala l’abbonamento a Famiglia
Cristiana e, se all’inizio ho ac-
colto la cosa con un sentimento
di acquiescenza, col tempo l’abi-
tudine alla sua lettura mi ha por-
tato a leggere e riflettere su brani
della Bibbia e dei Vangeli che,
senza questo ausilio certamente
non avrei affrontato. Talvolta
sono state delle vere e proprie
folgorazioni e naturalmente ciò
mi ha portato a voler cercare di
comprendere più a fondo am-
pliando la mia ricerca e riavvici-
nandomi alla cristianità.
Qualche volta accolgo
LETTERA DELLA SOGLIA
E’ arrivata questa lettera via email a don Norberto che
pensiamo di pubblicare, dopo aver interpellato l’autrice.
C’è una ricerca del vero e della fede che non conosciamo,
ma che esiste anche nel nostro quartiere. Ringraziamo di
questa confidenza.