Pagina 1 - Il Tassello

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Sono gli ulivi ad essere protagonisti di questi giorni che predispongono alla Pasqua.
C’è poi una presenza sostenuta di persone che partecipano ai riti della domenica delle
palme. Anche il venerdì santo è un giorno molto sentito dal popolo di Dio, forse per que-
sta carica di amore e di sofferenza che si vuole onorare con il bacio del crocifisso. La do-
menica di Pasqua poi vede riempirsi le chiese per questo momento di festa. Stranamente
si nota poca attenzione al giovedì santo ma soprattutto alla veglia pasquale del sabato
notte. Tanti dicono: “E’ tardi” ma… - rispondo io - “e la messa di mezzanotte a Natale?”;
altri dicono: “E’ lunga!” ed è vero ma… non si arriva a sforare la mezzanotte; altri ancora
dicono “E’ impegnativa” ed è vero, è proprio così, essendo la celebrazione più importante
in assoluto di tutti i riti della chiesa!
Sarebbe bello che, poco alla volta, si entrasse nell’ottica di dire: “Sono cristiano de-
vo partecipare a tutti i riti della chiesa nei giorni del Triduo pasquale!”. Poter fare, in quei
giorni, una immersione nella liturgia e magari aderire ad una idea futura: “Prendere due
giorni di ferie (potendolo fare) al fine di vivere con intensità queste giornate sante”. Per
molte altre situazioni si chiedono dei permessi... Viviamo di segni e alcuni gesti ci dovran-
no contraddistinguere. In fondo siamo solo noi a dare un significato al “Buona Pasqua”!
Sia questo il nostro augurio per tutti!
D
ON
N
ORBERTO
,
DON
S
TEFANO
,
SUOR
A
NGELA
Parrocchia Santa Maria Regina, Busto Arsizio - 20 marzo 2005 Anno VII - Numero 5
Pagina WEB: www.santamariaregina.it
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Cosa c’è in una casa di più familiare
che una caffettiera? Alla mattina, chi si
alza per primo, compie i meccanici gesti
che vanno dall’aprirla al riempirla d’ac-
qua, dal prendere il caffé al metterlo nel
filtro: tutto stretto bene prima di accen-
dere la fiamma del gas.
Mi sono accorto che questa abitudi-
ne possiede una serie di pensieri che si
fanno quando si è assonnati, alle prime
ore del giorno. Per esempio mi capita di
pensare alle case in cui, mentre io prepa-
ro il caffé, si compie lo stesso rito. Penso
a quanti sono di fretta per le incombenze
di lavoro o per i problemi che dovranno
affrontare nella giornata: una persona
malata da accudire, un esame da soste-
nere, la visita in ospedale per accerta-
menti, l’apprensio-
ne per la lettera
che avvisa della
mobilità, l’appunta-
mento dall’avvocato
per questioni fami-
liari… Tutto nella
velocità di quei momenti, aiutati dal ru-
more di una caffettiera pronta, quando si
riprende a vivere dopo il sonno.
Niente a che vedere con le mie pre-
occupazioni personali! A confronto con
quello che avviene tra le villette o gli ap-
partamenti non è nulla! Poi dalle 7.10
circa del mattino si nota, già dalla piazza,
il rumore di macchine e di scooter che
mostrano i segni di una città in movi-
mento per arrivare a scuola o al lavoro.
IL PROFUMO DEL CAFFE’