Pagina 11 - Il Tassello

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NELLA SPIRITUALITA’
- L’ANNO DELL’EUCARISTIA -
“Fratelli, per de-
gnamente i santi misteri
riconosciamo i nostri
peccati
…” E’ davvero
importante, all’inizio
della Messa, rispondere
all’invito del sacerdote
e prendere coscienza
delle proprie mancanze
e fragilità per chiederne
il perdono. Non è solo
l’accettare di togliersi dei pesi per camminare
più speditamente verso l’incontro con Gesù
Eucaristico; è più di un desiderio di purifica-
zione, come può essere il fatto di lavare le ma-
ni prima di mettersi a tavola:
indica la ricerca
dell’atteggiamento necessario da assumere
davanti a Dio, quello dell’uomo che accetta
il suo ruolo di creatura di fronte al Creato-
re.
Questo è il modo vero di relazionarsi con
Dio: l’uomo abbandona il proprio orgoglio,
china il capo e riconosce di non essere lui il
“padreterno”. E’ davvero liberante rendersi
conto di non sapere tutto, di non essere infalli-
bili, capire di avere spesso sbagliato e
restare
così nell’attesa fiduciosa di una parola, an-
zi, di una Parola d’amore e di perdono.
“Beati i puri di cuore perché vedranno
Dio”
. Nel giorno del Signore noi cristiani
chiediamo il perdono e desideriamo essere pu-
ri non per un generico bisogno di “igiene spiri-
tuale”: noi vogliamo vedere Dio nell’Ostia
consacrata!
Senza l’umiltà di riconoscerci
creature, e come tali soggette a limiti ed in-
capaci di comprendere tutto, sarà difficile
andare oltre i segni del pane e del vino e ri-
conoscere in essi il nostro Creatore.
“Rivestitevi quindi del Signore Gesù
Cristo”
, esorta Paolo, ma come poterlo fare,
senza prima esserci spogliati di noi stessi, del-
la nostra arroganza che non ci permette di pie-
gare le ginocchia, abbassare lo sguardo e chie-
dere con umiltà il perdono?
E qui il richiamo va alla
Confessione
, il
sacramento che porta il credente ad ammettere
i propri limiti davanti ad un fratello, il sacer-
dote.
E’ davvero insostituibile
questo passo
che ci conduce davanti ad un padre spirituale
che accoglie le nostre fragilità, e lo fa con
comprensione, perchè anche lui è creatura.
Nello stesso tempo ha il potere di rimandarci
liberi ed in pace con noi stessi a vivere il no-
stro presente con più entusiasmo e consapevo-
lezza, grazie all’amore di Dio che ci trasmette
attraverso la sua speciale benedizione.
Quanta gioia nel sentirsi perdonati e
quanto amore da dare agli altri
, al punto
magari da imparare noi stessi a perdonare chi
ci ha in qualche modo ferito.
La grazia dell’amore ritrovato
ci aiuta a
sentirci Figli, amati e perdonati mille e mil-
le volte ancora da quel Padre
così innamora-
to di noi da aver condiviso le nostre limitatez-
ze nel dono del suo Figlio prediletto. Chiedere
perdono a Dio davanti ad un sacerdote, però, è
un passo troppo difficile per chi si sente anco-
ra pieno di sé e pensa di poter fare a meno del-
l’aiuto dei fratelli; inoltre spesso rinasce nel
cuore la tentazione di sentirci già “abbastanza
bravi” da soli…
E’ per questo che noi cristiani tutti insie-
me, all’inizio della Messa,
“ci alleniamo”
a
metterci con umiltà davanti al Signore e ad
una sola voce diciamo:
“Confesso a Dio On-
nipotente e a voi, fratelli, che ho molto pec-
cato”.
M
ARIA
L
UISA
UN ALLENAMENTO …
DAVVERO NECESSARIO!
DOMENICA 15 MAGGIO 2005 ORE 10
ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
Sono invitati a dare il nominativo le coppie che in questo anno celebreranno un parti-
colare anniversario della loro unione (da 5 a 70 anni di matrimonio). Sono invitati al-
la Messa delle ore 10 e poi ad un momento di rinfresco. Rivolgersi in sacrestia dopo
le messe oppure in casa parrocchiale.