Pagina 9 - Il Tassello

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E’ una nuova rubrica per non dimenticare
quanto di buono è successo nel mondo musica-
le negli ultimi quaranta anni, con particolare
riguardo a quei formidabili anni sessanta e set-
tanta. Non è un’enciclopedia della canzone ita-
liana: il mio contributo vuole essere
un piccolo
ricordo di qualche canzone veramente im-
portante
che ha segnato il cammino di più ge-
nerazioni. I lettori più giovani potrebbero stor-
cere il naso, ma nell’attuale panorama musicale
fatto per lo più di musica finta è importante ri-
cordare il percorso di motivi che tutt’oggi si
cantano ancora a memoria. Per questo primo
appuntamento vorrei porre l’attenzione su una
canzone “storica”.
Era l’anno 1965 e Gianni Morandi appar-
ve in televisione (allora ancora in bianco e nero
e con un solo canale) cantando
“C’era un ra-
gazzo”
(che come me amava i Beatles e i Rol-
ling Stones). Musica di un giovane cantautore,
Mauro Lusini, testo di Franco Migliacci: era
una ballata che per il suo argomento lasciò tutti
a bocca aperta, creando già allora polemiche e
dibattiti a non finire.
Il testo della canzone racconta di un ra-
gazzo normale che un giorno
“ricevette una
lettera”
e fu obbligato a partire per il Vietnam,
lasciando naturalmente tutto quello che aveva.
Nei combattimenti morì, ma sul petto gli rima-
sero
“due medaglie o tre”.
Il filone della non
violenza scatenò le prote-
ste di molti benpensanti
che fino da allora erano
vicini alla tesi della guerra
“preventiva” o contro la
guerriglia in generale. (La
storia vera racconta poi di
un esercito americano che
non riuscì mai a debellare i ribelli e che invece
dovette ritirarsi con un carico pesante di perdite
umane). Una canzone bellissima, che Morandi
cantò col dovuto trasporto e che ebbe la replica
di numerosi altri gruppi e cantanti. Fu anche
tradotta in inglese ed interpretata da celebri star
d’oltreoceano.
Molti di noi ultraquarantenni la ricordano
ancora a memoria, ma non solo i papà e le
mamme: molti ragazzi la conoscono bene e du-
rante le feste d’estate davanti al fuoco o in
spiaggia la sera “C’era un ragazzo” viene spes-
so intonata e cantata sino alla fine. Un esempio
di canzone che dire impegnata è magari troppo,
ma che
rappresenta motivo di dibattito anco-
ra oggi sulla opportunità di fare una guerra
e soprattutto di mandarci dei giovani ragazzi
senza la certezza che un giorno possano tornare
a casa a raccontare com’è andata.
G
IOVANNI
G.
MI RITORNI IN MENTE…
- NUOVA RUBRICA -
C’ERA UN RAGAZZO CHE COME ME
DALLA CARROZZINA DI MATTEO
LA CARCERAZIONE
Nell' ultimo periodo si sente spesso par-
lare di scarcerazioni anticipate per buona con-
dotta o per patteggiamento. Persone che han-
no commesso omicidi spesso brutali nel pro-
cesso vengono liberati per buona condotta. Io
non condivido questo sistema in quanto nes-
suno dovrebbe togliere la vita ad una altra
persona, perchè la vita è un dono di Dio e so-
lo Lui la può togliere. Sappiamo che il giudizio
degli uomini non conta molto, però di fronte a
delitti di questo genere bisognerebbe essere
più severi e meno permissivi.
Per esempio, poco tempo fa, una delle
tre ragazze che hanno assassinato una suora
in "nome di Satana" è stata liberata. Ora,
probabilmente, si diceva che sarebbe uscita
per andare a fare volontariato in un asilo. Al
riguardo ho tre considerazioni.
Innanzitutto, questo non la farà diventa-
re una santa e neanche la farà pentire per
quello che ha fatto. In secondo luogo, se fossi
un genitore di un bambino che frequenta
quell’asilo, non sarei per niente contento di
sapere in che mani resta tutto il giorno mio
figlio. In terzo luogo, per queste persone bi-
sognerebbe sì farli recuperare in lavori sociali,
però dovrebbero essere lavori più umili e fati-
cosi, perchè sennò non capirebbero quanto è
grave ciò che hanno fatto. Curare i bambini,
per quanto stressante e impegnativo, è fin
troppo semplice e comodo per loro. Secondo
me chi ha sbagliato è giusto che paghi, chi ha
ucciso che resti in prigione anche per tutta la
vita perchè è quello che si merita. Il legislato-
re dovrebbe pensare seriamente di cambiare
questo sistema troppo incline ad aiutare i de-
linquenti.....
M
ATTEO