Pagina 2 - Il Tassello

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Prima che una fotografia entri nell’al-
bum, bisogna che sia sviluppata, che passi
dal rullino alla specifica carta da studio fo-
tografico. L’arrivo del digitale ha reso tutto
più veloce e semplice, tanto da essere ri-
portato subito su un dischetto. Io che pos-
siedo ancora la vecchia macchina fotografi-
ca, una gloriosa “Canon AE1”, faccio parte
della categoria di persone che scattano po-
che fotografie di avvenimenti e che non fi-
niscono subito il rullino. Allora si aspetta
ad andare dal fotografo perché si dice: “Ho
ancora un po’ di fotografie nella macchi-
na!”. Succede così di vedere, a distanza di
tempo, foto scattate mesi prima.
Quando uscirono in commercio le fa-
mose “Polaroid”, fu una grande novità per-
ché permetteva, in un tempo breve, di ve-
dere lo sviluppo della fotografia tenendola
addirittura in mano. C’era molta imperfe-
zione nella stampa, ma si riusciva a vede-
re subito quello che si era fotografato.
Credo che nella vita dello spirito av-
venga in qualche modo la stessa cosa. Pos-
sediamo tutti l’album della grande storia
che esiste tra noi e Dio, una storia fatta di
circostanze precise in cui abbiamo fissato
bene diverse istantanea di questa relazione
con il divino. Sono parecchi gli scatti che si
compiono in questa direzione però non si
nota subito lo sviluppo di quello che avvie-
ne, proprio come se tutto fosse fissato in
un rullino delle classiche macchine. Questo
per dire che non vediamo immediatamente
la realizzazione di quello che succede tra
noi e Dio, anche se è stampato su un miste-
rioso rullino. Si ha la percezione di avere
scattato momenti spirituali quando si legge
una pagina di vangelo, quando ci si ritaglia
del silenzio per stare da soli o si entra in
una chiesa. Non si vede però nulla! Si vor-
rebbe avere qualcosa che assomigli alla
macchina “digitale” o ad una “polaroid”
ma non si può! La vita spirituale cammina
con le vecchie macchine fotografiche, capa-
ci di bloccare una istantanea attraverso il
nostro occhio e il lavoro di “tempi e dia-
frammi” e che necessitano dello sviluppo.
Solo dopo ti accorgi di quello che ave-
vi sperimentato, perché cambia il tuo mo-
do di giudicare le cose, di notare gli avve-
nimenti, di vedere le persone, di ascoltare
ciò che succede dentro la propria anima.
Ogni scatto realizzato produce qualcosa
nella nostra umanità in un modo spesso
imprevedibile e originale. Allora una sem-
plice scelta nella vita religiosa, che diventa
gesto di preghiera, apertura di una pagina
della Bibbia, fuga nel silenzio di una chie-
sa, possiede la forza di uno scatto fotogra-
fico in cui si registra l’interessante storia di
amore tra noi e Dio.
Sapere infine che il Padreterno farà
lui il lavoro di sviluppo, come se possedes-
se un attrezzato studio fotografico, rincuo-
ra e rasserena. Tutto sarà poi incollato in
quel nostro particolare album che teniamo
segretamente nascosto nel cassetto della
nostra coscienza.
D
ON
N
ORBERTO
DOMENICA 7 MAGGIO 2006 ORE 10
ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
Sono invitati a dare il nominativo le coppie che in questo anno ce-
lebrano un particolare anniversario della loro unione (da 5 a 70 an-
ni di matrimonio). Sono invitati alla Messa delle ore 10 e poi ad un
momento di rinfresco. Rivolgersi in sacrestia dopo le messe oppure
in casa parrocchiale per dare il proprio nominativo.