Pagina 7 - Il Tassello

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NELLA SPIRITUALITA’
“Dio è fedele e non permetterà che siate
tentati oltre le vostre forze, ma con la tenta-
zione vi darà anche la via d’uscita e la forza
per sopportarla.” (1 Cor. 10,13)
Anche San Paolo, come tanti autori spiri-
tuali, riflette sul tema della ten-
tazione.
Chi si sforza di seguire Ge-
sù sulla strada dell’obbedienza a
Dio Padre facendo la sua volon-
tà, e prova con fatica a muovere
i primi passi sulla via dell’amo-
re, all’inizio, normalmente, si
sente incoraggiato e pieno d’en-
tusiasmo. A volte ha l’impressio-
ne di essere ricco d’amore e av-
verte quasi sensibilmente di non
essere solo. Però non sempre il
cammino prosegue con tanta facilità;
si posso-
no sperimentare
tentazioni, momenti di ari-
dità dell’anima, di desolazione
, che provoca-
no quasi un rifiuto per le “cose spirituali”. A
questo si aggiungono spesso anche i fatti della
vita: dispiaceri, malattie, lutti, che ci accompa-
gnano lungo il nostro percorso e che certo non
favoriscono la nostra pace.
Negli “Esercizi spirituali” Sant’Ignazio di
Loyola così si esprime:
“Chiamo desolazione
l’oscurità dell’anima
, il suo turbamento, l’in-
clinazione alle cose basse e terrene, l’inquietu-
dine dovuta a vari tipi di agitazioni e tentazio-
ni, quando l’anima è sfiduciata, senza speran-
za, senza amore e si trova tutta pigra, tiepida,
triste e come separata dal suo Creatore e Si-
gnore.”
Le parole iniziali di San Paolo suggeri-
scono che
sarà Dio stesso a darci la forza
per
superare il nostro turbamento; a noi spetta il
compito di tenere viva la voglia di resistere,
rimanendo comunque sulla via del bene, facen-
do il contrario di ciò che saremmo naturalmen-
te propensi a compiere. E’ una specie di lotta,
anzi è un vero e proprio
combattimento spiri-
tuale
, che diventa sempre più impegnativo a
mano a mano che l’anima progredisce, resiste
alle tentazioni, prende le distanze dalle cose
materiali per avvicinarsi al Signore. Se ci sono
momenti di tregua, questi sono un dono specia-
le di Dio!
Chi sperimenta questo stato, soffre; cre-
scere sulla via dell’amore vuol dire però non
aver paura della sofferenza, non tirarsi indietro;
anzi, come scrivono gli autori spirituali, l’ani-
ma deve restare abbracciata al legno della cro-
ce, se davvero vuole farsi più
vicina a Gesù.
Se veramente lo desideria-
mo,
“chi ci separerà dall’amore
di Cristo?”
A questa domanda di
Paolo possiamo rispondere: cer-
to non le nostre debolezze e fra-
gilità, anzi! Quel Dio misericor-
dioso, buono come un pezzo di
pane, che si è fatto davvero Pane
spezzato per noi nell’Eucaristia,
non sa proprio resistere di fronte
alla nostra povertà.
Quando intuisce i nostri
timidi tentativi di fare il bene, interviene con la
potenza del suo amore e li fa giungere a buon
fine. Davvero il Signore accoglie su di sè il
male e lo trasforma in bene: quante volte rico-
nosciamo senza troppa fatica
il suo intervento
di salvezza
nella nostra vita...
Se vogliamo restare sulla via del bene
l’unica cosa che dobbiamo fare è mantenere
saldo lo sguardo sul Signore sforzandoci di fare
la sua volontà, continuando a fidarci di lui, nel-
la certezza che farà quanto ha detto, cioè ci sal-
verà a partire dal punto in cui siamo, dal nostro
stato di umana fragilità.
Mantenere viva la relazione con il Si-
gnore, accogliere la sua amicizia è ciò che
dona pace al cuore
; il vero peccato che sta al-
l’origine è proprio quello di Adamo ed Eva:
hanno distolto gli occhi da Dio per guardare e
incominciare a desiderare un oggetto, il famoso
albero del bene e del male, e si sono perduti.
Questa è la vera tentazione alla quale non
dobbiamo acconsentire: permettere che il
serpente, sotto la forma di una qualunque
illusione o inquietudine, ci allontani dal Si-
gnore e dalla relazione d’amore con lui.
Nel contemplare Dio il nostro cuore trova
pace, come dice bene il salmo 33:
“Guardate a
Lui e sarete raggianti, non saranno confusi i
vostri volti!”.
M
ARIA
L
UISA
L.
GUARDATE A LUI...