Pagina 2 - Il Tassello

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inaspettata, ricevi un apprezzamento, vieni
in contatto con una persona speciale, parte-
cipi ad un incontro forzato e ti capita di a-
scoltare una idea nuova. Possono cioè capi-
tare cose che non vengono previste: sono
appunto… impreviste. Non essendo frutto
del nostro impegno o delle nostre scelte
non possiamo pretendere nulla, nemmeno
aspettarle.
Siamo stati tutti educati secondo la
logica della natura che ha i suoi tempi: si
semina, si innaffia, si concima, si vede cre-
scere progressivamente l’insalata, i pomi-
doro, i fiori. Sappiamo che per arrivare a
degli obiettivi bisogna fare dei passi in a-
vanti, uno dopo l’altro con una certa pro-
gressione. In linea teorica è questa l’impo-
stazione giusta. E’ necessario muovere i
passi in modo corretto, programmare, pia-
nificare e ordinare perché ciò che viene fat-
to con costanza costruisce, rafforza e rende
tutto solido. Quello che siamo è proprio il
frutto di quelle gocce di sudore e di fatica
messe di ora in ora. Però sappiamo che ci
sono i momenti di stanchezza, quelli di
vuoto, quelli di insoddisfazione: sensazioni
che sembrano ritardare la meta e il rag-
giungimento degli obiettivi.
Esiste però l’imprevisto che può dare
quella sferzata che aspettavamo da tempo
e di cui avevamo bisogno. Non esiste un
“catalogo degli imprevisti” da cui scegliere
l’articolo più utile, ovviamente. Credo che
molto facciano gli incontri e le persone, cir-
costanze in cui avviene qualche cosa di bel-
lo. Non è nulla di programmato ma, quan-
do avviene, ha un grande effetto su di noi.
Come tale l’imprevisto non ha contor-
ni precisi, cambia di volta in volta e, so-
prattutto, è differente da persona a perso-
na. Ha solo la bellezza di un colpo messo a
segno, di una chiave che finalmente apre,
di una scossa che riordina tutto. Facciamo
così l’elogio dell’imprevisto, semplice mic-
cia ma necessaria nell’ingorgo dei giorni.
Penso che anche la fede abbia bisogno
“dell’imprevisto momento divino”, quel
tipo di vibrazione che rende la religione
un’arte, “un sussulto bello” che ti fa vede-
re, ti fa sentire … finalmente! Tempo fa
leggevo da un libro questa idea: “Proprio
nei giorni di stanchezza in cui ci si rimpro-
vera di non aver pregato, di non essere sta-
ti fedeli ai propri impegni, di non vivere
secondo la propria vocazione, può capitare
di sentirsi ringraziare per aver pronunciato
una parola giusta. In questi momenti è pos-
sibile toccare con mano la fedeltà di Dio
che, nonostante tutto, compie la sua ope-
ra”. Mi piaceva l’idea che l’imprevisto sia il
segno che Dio non si è dimenticato ed è ri-
masto fedele: tutto qui!
D
ON
N
ORBERTO
MERCATINO
Il 7 Maggio in occasione della festa della mamma, il Gruppo Donne
delle ACLI e il Gruppo Missionario, hanno allestito il mercatino artigia-
nale, con vari oggetti in decopage, ricami a punto croce, grembiuli, piz-
zi, foulard, collane, fiori … Un grosso “grazie” a tutti coloro che
creando”,
“vendendo”,
“comprando”
hanno collaborato alla buona riuscita.
Tutto il ricavato della vendita,
€ 730
, sarà devoluto al “Progetto Gemma”.