Pagina 8 - Il Tassello

Versione HTML di base

8
MI RITORNI IN MENTE…
L’argomento è difficile. Cercare l’hu-
mour, il sorriso, nel mondo delle sette note è
impresa ardua, in un panorama desolante di
problemi di cuore, di delusioni e di innamora-
menti falsi. Proverò in principio a distinguere
tra ridere, sorridere e far ridere (nel
senso positivo de termine, natural-
mente!). Il ridere, l’essere conten-
to, è un aspetto della nostra vita
più che positivo, che fa star bene e
mette sempre di buon umore. Si
può ridere a teatro, al cinema, per
una situazione comica che può ca-
pitarci anche nel nostro quotidia-
no. Il sorriso invece può essere più
accattivante, quella espressione del viso
che fa brillare gli occhi e gonfia le fosset-
te, è un sintomo di contentezza grande
ma anche sottile, lieve che però ha il
potere di contagiare tutto l’ambiente che ci cir-
conda.
Una buona notizia, l’accoglienza vera,
una stretta di mano sincera sono alcune cose
che portano questo beneficio. Far ridere, sem-
pre in senso buono, perché nell’altro senso so-
no capaci quasi tutti oggi, purtroppo, è sicura-
mente più difficile. Bisogna avere delle capa-
cità naturali e dosare il giusto equilibrio per
non cadere nel cattivo gusto o nel volgare addi-
rittura. Mi piace citare fra i grandi maestri del
far ridere Gino Bramieri sempre ad altissimo
livello. Ma Bramieri non è stato un cantante
né un musicista: chi oggi (o ieri) nel mondo
musicale è ancora capace di fare canzoni alle-
gre, spensierate da cantarle, come si usa dire,
alla mattina quando si fa la barba? Di primo
acchito mi ricordo una canzone di Orietta Berti
lanciata alla fine degli anni sessanta. Chi non
ha mai intonato: “
Fin che la barca va, lasciala
andare, fin che la barca va, tu non remare, ….
Quando l’amore viene il campanello suonerà
”?
Una ennesima prova di una certa filosofia
della vita, assolutamente nazional-popolare
che ha conquistato un certo modo di
pensare. E di questo filone allegro
in quegli anni ci sono stati parecchi
esempi a cominciare da Belinda di
Morandi, storica la citazione: “
Bella
belinda è innamorata, parla da sola
con l’insalata
”. Un esempio di hu-
mour ironico è invece “La terra dei
cachi” eseguita a Sanremo nel 1996
da Elio e le storie Tese, un testo irri-
verente sulla pochezza di una certa
Italia (“
Una pizza in compagnia, una
pizza da solo, un totale di due pizze e l’Italia è
questa qua
”). Una presa in giro gentile che ha
fatto il tour di tutte le radio e televisioni per un
anno intero.
Vorrei concludere citando un pezzo dell’-
anno scorso, presentata fuori concorso al festi-
val di Sanremo cantata da Giuseppe Povia: “
I
Bambini fanno oh
” che secondo me è un bell’e-
sempio di leggerezza e di spontaneità anche se
in molti (finti snob) l’hanno quasi massacrata
usandola per le parodie più cretine. Nel testo
Povia ripete: “..
. e mi vergogno un po’ perché
non so più fare oh.”
. Ecco, lo stupore, un sen-
timento oggi in declino, ma che servirebbe a
tutti per manifestare gioia, magari col sorriso
sulle labbra.
GIOVANNI G.
IL SORRISO NELLE CANZONI
INCONTRI PER LA PROSSIMA MISSIONE
Nel prossimo periodo di Avvento proponiamo ancora DUE in-
contri nelle case, così come abbiamo già fatto durante la Quaresima.
L’intento è quello di predisporre dei gruppi di ascolto della Parola di
Dio in vista della Missione parrocchiale che faremo il prossimo anno.
Coloro che già hanno fatto questa semplice ma intensa esperienza
saranno riavvisati, mentre coloro che vorranno aderire lo potranno
fare mettendosi in contatto con don Norberto. Le date di riferimento
per questa iniziativa sono:
mercoledì 22 novembre e mercoledì
6 dicembre.