Pagina 11 - Il Tassello

Versione HTML di base

11
PICCOLA ANNOTAZIONE
I
L
VALORE
DELLE
M
ESSE
CELEBRATE
ALLE ORE
10.30
In quattro circostanze dell’anno (Natale, Primo dell’anno, Pasqua, Patronale)
diamo un segnale forte che ci permette di trovarci come comunità cristiana.. So-
spendiamo la Messa delle ore 10 e delle ore 11.30 per dare risalto ad una grande
celebrazione, quella delle ore 10.30. La forza di queste festività viene così eviden-
ziata facendo in modo che le persone possano convergere in una Eucaristia dal to-
no festoso e “sgessato”. Appena risulta possibile, è da preferire tale orario e tale
celebrazione, rallentando altri impegni legati alla festa.
Per questo motivo, nel caso specifico del Natale, dobbiamo sottolineare la priorità della Mes-
sa delle ore 10.30 rispetto alla Messa di Mezzanotte. L’auspicio è che siano entrambe da vivere,
creando un senso di attenzione e di accoglienza spirituale nei confronti di chi si accosta solo a Na-
tale alla comunità cristiana.
sua pienezza. La Chiesa ha sempre accompa-
gnato con la sua sapienza e con la sua esperien-
za la realtà dell’amore e della famiglia e forni-
sce anche oggi ai credenti quegli aiuti necessari
perché il matrimonio e la famiglia raggiungano
la loro pienezza e la loro fecondità.
La Parola è Dio stesso che parla. Parla in
Gesù, il Verbo fatto carne. E così il Figlio eter-
no di Dio, facendosi pienamente uomo, condi-
vide le nostre esperienze. Ha fatto anche l’e-
sperienza umana della famiglia, raggiunto dal-
l’amore materno di Maria e dall’amore di Giu-
seppe, suo padre secondo la legge. Ha vissuto a
Nazaret le vicende familiari, come la sottomis-
sione in casa, il lavoro, la lettura e l’ascolto
delle sacre Scritture, la pratica religiosa fami-
liare, e ha conosciuto la povertà e l’emargina-
zione nella sua nascita a Betlemme. Sin da pic-
colo è stato ricercato a morte e ha sofferto l’e-
silio. Ha coltivato l’amicizia sincera e tenera
con alcune famiglie.
Questa parola di Dio è un singolarissimo
dono, che sprigiona per noi luce e forza: luce
che ci fa vedere e valutare la realtà e il vissuto,
e forza per accogliere e vivere ogni parola che
viene dal Signore e ogni sapienza umana auten-
tica.
In tutte le occasioni in cui quest’anno,
attraverso uno scambio reciproco, ci troveremo
ad ascoltare la vita delle persone, le situazioni
delle famiglie e le indicazioni della parola di
Dio, dobbiamo amare e custodire il silenzio.
Forse potrà sembrare paradossale, ma per a-
scoltare gli altri occorre anzitutto ascoltare sé
stessi. E ci si ascolta nel silenzio, ossia renden-
doci davvero presenti a noi stessi e a ciò che
facciamo, imparando a conoscerci e a dare un
nome a ciò che ci abita, senza scandalizzarci
del male che possiamo trovare.
È necessario custodire il silenzio perché il
silenzio custodisca la nostra interiorità. Scava
nel profondo del nostro “io” uno spazio per far-
vi abitare il “tu” dell’Altro e per ascoltare la
sua Parola. Un mistico siro-orientale del VII
secolo, Giovanni di Dalyatha, diceva: «Fa’ ta-
cere la tua lingua affinché il tuo cuore sia cal-
mo, e fa’ tacere il tuo cuore affinché lo Spirito
parli in lui» Nello stesso tempo il silenzio sca-
va nel profondo per farvi abitare il “tu” degli
altri e ci dispone a un ascolto attento, intelli-
gente, cordiale e saggio.
CARNEVALE 2007
Partecipiamo, come parrocchia, alla sfilata cittadina del
17 e
del 24 febbraio.
Tema: IL
VILLAGGIO DI ASTERIX.
Siamo invi-
tati a costruire i costumi in base a questa ambientazione.
Domenica 4 e 11 febbraio dalle ore 16
alcune mamme e
alcuni papà daranno un aiuto e dei suggerimenti per costruire il
proprio costume.