Pagina 12 - Il Tassello

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MI RITORNI IN MENTE…
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Quest’appuntamento della rubrica ha una
doppia ambizione: quello di fare conoscere ai
più piccoli, ai ragazzi ed ai giovani un mito de-
gli anni sessanta ed ai lettori adulti di levare un
po’ di polvere dai cassetti della memoria.
Una canzone degli anni ottanta era lette-
ralmente intitolata “
Chiedi chi erano i Beatles
ed è appunto ai quattro scarafaggi (è la tradu-
zione di beatle, niente paura…) di Liverpool
cui voglio dedicare l’attenzione.
Innanzi tutto i componenti, tralasciando
le primissime sostituzioni: Ringo Starr, batte-
ria, George Harrison, chitarra elettrica, John
Lennon pianoforte ed affini, Paul Mc Cartney
voce principale e chitarra. Dei quattro musici-
sti, nominati anche baronetti dalla regina Elisa-
betta nel 1965, due sono già scomparsi: Lennon
è stato assassinato da un pazzo a New York nel
dicembre 1980, mentre George Harrison è mor-
to di tumore qualche anno fa. Il gruppo ha se-
gnato un’autentica rivoluzione nel campo musi-
cale, oserei dire mondiale. Dal 1962 al 1970
(l’anno dello scioglimento) hanno dettato legge
assoluta scavando un solco fra la musica legge-
ra e il pop, facendo i capostipiti di tutto un mo-
vimento che poi ha favorito negli anni il sorge-
re di migliaia di complessi da tutte le parti del
mondo. Da ricordare in questi anni l’accesa
rivalità musicale fra i Beatles ed i Rolling Sto-
nes capitanati dall’ancora oggi evergreen Mike
Jagger, dividendo, anzi spaccando i fans inglesi
e non dei due gruppi.
Ricordare le decine di successi dei Beat-
les sarebbe lungo e noioso, il consiglio che mi
sento di dare ai lettori più giovani è quello di
domandare ai genitori se hanno in soffitta o da
qualche altra parte i vecchi 45 giri o LP per far-
seli dare da ascoltare, oppure, cosa più sempli-
ce ma costosa, farsi regalare le due raccolte
rossa (1962/1966) e blu (1967/1970) che rac-
chiudono tutto il loro meglio. Voglio qui ricor-
dare le canzoni che a mio parere (e sottolineo
parere) sono le più belle per la musica e le at-
mosfere. Mi
piace riascoltare
ad
esempio
Strawberry field
foverer
(per
sempre campo
di fragole è la
traduzione)
scritta da Len-
non in Italia do-
po una vacanza nei pressi di Napoli nel 1967,
oppure
Girl
(ragazza) del 1964 cantata con de-
licatezza da Paul Mc Cartney, e poi proseguen-
do in un ideale cd metterei la scanzonata
Obla-
di-Oblada
, tradotta anche in italiano e cantata
da qualche gruppo pop di quei tempi. E per
proseguire bene inviterei all’ascolto delle cele-
berrime
Hey Jude
(probabilmente la canzone
più lunga del gruppo con un finale che non fi-
nisce mai) e
Let it be
(lascia che sia) una can-
zone che ha fatto il giro del mondo e che tutti i
principali cantanti hanno nel proprio repertorio.
Proprio
Let it be
può essere considerato il
testamento musicale dei Beatles che dopo po-
chi mesi si sciolsero più che altro per motivi
economici, lasciando un vuoto incolmabile per
tutto il movimento. Nel proseguimento delle
loro carriere da singoli da ricordare oltre agli
innumerevoli successi di Paul (ancora oggi ul-
trassessantenne sulla cresta dell’onda) due suc-
cessi incancellabili:
Imagin
di John Lennon,
diventato l’inno di tutti i pacifisti con un testo
veramente bello e profondo e
My sweet lord
di
George Harrison, una canzone “mistica” facil-
mente cantabile con un giro di chitarra d’inizio
inconfondibile.
Insomma, non vi è venuta la voglia di an-
dare a sentire queste vecchie canzoni (tutte an-
cora oggi giovanissime)? Se sì, dovete avere
molta pazienza e tempo disponibile perché le
canzoni dei Beatles sono come le ciliegie: una
tira l’altra….. e buon ascolto!
G
IOVANNI
G.
CHIEDI CHI ERANO I BEATLES