Pagina 13 - Il Tassello

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APRILE
14 Preghiera in musica con testi del Sermig
17-19 Pellegrinaggio a Roma
28 Visita al Cenacolo di Leonardo da Vinci (solo 25 posti!)
PROSSIMI APPUNTAMENTI
40^
In questi anni tanto si è parlato e si parla
della precarietà nel lavoro e il pensiero è im-
mediato al mondo giovanile, alla difficoltà a
creare certezze di vita, a progettare un proprio
futuro, a realizzarsi come persona.
Eppure la nostra Arcidiocesi di Milano ci
invita a riflettere su una precarietà
adulta, una precarietà a cui difficil-
mente pensavamo dover porre atten-
zione.
Un’indagine parlamentare con-
dotta dalla Commissione Lavoro del
Senato ci dice che a fine 2005 quasi
un milione di persone
con più di 45
anni si trovavano espulsi dal ciclo
lavorativo per chiusura o ristruttura-
zione delle imprese in cui lavoravano.
Bene ha fatto quindi la Curia di Mila-
no a porre l’attenzione a questo problema
soprattutto nell’anno in cui ci si occupa della
famiglia e dell’ascolto dei suoi problemi.
Ci si ritrova a pensare che “non vale più
ciò che si è fatto, né valgono la fedeltà e la se-
rietà che si sono dimostrate e neppure il fatto
che l’azienda sia in attivo o che gli obiettivi
siano stati raggiunti. Non valgono neppure la
stima maturata e l’amicizia che si è sviluppata
nel corso di un lavoro fatto in sinergia e condi-
visione”.
E’ l’età che tradisce e sommerge qualun-
que altro significato o valori come l’intelligen-
za e la fedeltà: troppo vecchi, troppo sorpassa-
ti, troppo autonomi, troppo di qualunque cosa.
Non si può garantire che si stia facendo il bene
dell’azienda. Il bene dell’azienda è risparmiare,
svecchiare, rendere più vivace, più creativo,
più snello il lavoro. E diventare più grintosi
manca a una certa età. L’azienda ha il proble-
ma commerciale, prima ancora della competen-
za o della professionalità. Ma così si uccide
l’operosità stessa.
Ne va di mezzo la persona con tutta la
propria speranza e ne va di mezzo anche quel
corredo di valori, responsabili e inattaccabili su
cui si è sempre costruita un’etica del lavoro. Ne
va di mezzo la famiglia, poiché crolla il pila-
stro indispensabile per poter mantenere uno
stile di vita e d’educazione su cui ci si è im-
pegnati. A questa età si hanno dei figli
non ancora autonomi, ci si è impegnati
economicamente con un mutuo non
ancora chiuso. Ne va di mezzo il
rapporto educativo con i figli che
non riconoscono più la responsabi-
lità e la competenza come elementi
fondamentali di sviluppo e crescita. Fa-
vorendo l’immaginazione che esistono
parametri capricciosi, riconducibili solo al
denaro, alla minor paga, al maggiore sfrutta-
mento. La Chiesa ha voluto, con questo richia-
mo, dare un contributo di riflessione e di ricer-
ca.
Alla precarietà in età adulta anche il no-
stro Cardinale ha giustamente richiamato nel
suo messaggio il fenomeno del mobbing. Spes-
so non potendo licenziare persone in età adulta
che si ritiene non più utile, si pongono in essere
atteggiamenti che creino un loro disagio (è una
violenza morale) incentivando una loro sponta-
nea uscita.
E’ palese una contraddizione che sta av-
venendo nel mondo del lavoro; si chiede l’al-
lungamento dell’età pensionabile per garantire
la previdenza sociale ma si accentua l’uscita
forzata delle persone adulte dal mercato del
lavoro.
26^ GIORNATA DELLA SOLIDARIETÀ
“INUTILI A 45 ANNI”
A PROPOSITO DEL
QUARANTESIMO ...