Pagina 10 - Il Tassello

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MI RITORNI IN MENTE ...
Chi non lavora non fa l’amore
”. Lettori
tranquilli, non è una minaccia di qualche pa-
droncino buontempone, è il titolo della canzone
vincitrice del festival di Sanremo del 1970. La
cantava Adriano Celentano con la moglie Clau-
dia Mori e il pezzo ebbe un grande successo
perché il testo faceva riferimento all’au-
tunno caldo dell’anno precedente, un
periodo caratterizzato da grandi scio-
peri e da importanti manifestazioni
sindacali.
E appunto sulla scia degli e-
venti Celentano e il paroliere Beretta
ebbero questa furba intuizione, imprezio-
sita fra l’altro da un ritornello orec-
chiabile. Ma tutto il festival 1970 fu in
generale un’edizione straordinaria: scor-
rendo la lista delle canzoni partecipanti me le
ricordo quasi tutte, il significato è che erano
canzoni veramente alla portata di tutti a co-
minciare dalla seconda classificata “
La prima
cosa bella
”, il cui inizio -
la senti questa voce
- è diventato un tormentone di qualche pubbli-
cità degli anni scorsi.
Di questo anno così prolifico voglio ri-
cordare che canzoni tipo “
Io mi fermo qui
”,
successo clamoroso dei Dik Dik, non entrarono
nemmeno nella serata finale. Con “
La prima
cosa bella
” si fecero conoscere al grande pub-
blico quattro ragazzi genovesi, i “Ricchi e Po-
veri” che l’anno dopo ebbero la loro consacra-
zione arrivando secondi (ma vincitori morali)
con un pezzo che tutti, ma proprio tutti, cantia-
mo ancora e sappiamo benissimo a memoria. Si
tratta di “
Che sarà
”, testo di Franco Migliacci
musica di Jimmy Fontana, una canzone
incancellabile, magari un poco fatalista
(sarà quel che sarà) ma che rimane tutt’-
oggi una delle più popolari. Per la cronaca
quell’anno vinse Nicola Di Bari, in coppia
con Nada, con “
Il cuore è uno zingaro
”,
canzone tipica del festival, anche essa
scritta da Migliacci. Del 1971 c’è da ri-
cordare il terzo posto di Lucio Dalla con
4 marzo 1943
” (la sua data di nascita),
una delicata canzone sul tempo di
guerra che ebbe qualche problema con la cen-
sura per la crudezza del testo originale, peral-
tro a Sanremo decisamente modificato. Il can-
tautore bolognese di presentò sul palco della
città dei fiori anche del 1972 ed ebbe ancora
successo (magari dopo qualche anno) presen-
tando “
Piazza grande
”, testo scritto a sei mani
assieme a Ron e Sergio Bardotti. Il ritornello è
celeberrimo (“
a modo mio avrei bisogno di ca-
rezze anch’io, a modo mio avrei bisogno di
pregare Dio
”).
SANREMO E DINTORNI
….seconda parte
Si è svolta nella vostra parrocchia la sera del 13 maggio la proces-
sione con la statua della Madonna dell’Aiuto, immagine molto vene-
rata dai bustocchi. Alla processione hanno partecipato molte persone
legate da profondo affetto verso la nostra Mamma, la Mamma di tut-
ti: la Madonna!
La processione è stata presieduta da Mons. Livetti che ha ricordato nella sua o-
melia: “Oggi ricorre il 90^ anniversario delle apparizioni della Madonna a Fatima, l’-
anniversario dell’attentato al Papa Giovanni Paolo II, ma oggi ricorre anche la festa
della mamma!”. Ha parlato poi delle mani di Maria in preghiera ma anche come se-
gno di accoglienza verso il Bambino Gesù e verso ognuno di noi.. Ma, per me ina-
spettato, è stato quanto lo stesso Prevosto ha detto bonariamente: “Ringrazio la gui-
da di questa parrocchia, don Norberto, che nonostante tutto è stato mio alunno nel
Seminario di Venegono”. E’ stata una bellissima processione e sono molto contento di
avervi potuto partecipare.
P
IETRO
S
OLINAS
,
CHIERICHETTO DELLA
P
ARROCCHIA DEI FRATI
UN CHIERICHETTO CI SCRIVE