Pagina 2 - Il Tassello

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a salvare il mondo più che la mia inventiva
o la mia persona! Eppure questo non era
del tutto vero, o meglio, la mente e la spiri-
tualità dicevano così ma il corpo forse
prendeva un’altra piega.
L’accaldarsi eccessivamente per le co-
se, voler cercare un certo perfezionismo,
non saper prendere le distanze da ciò che
si fa, il non essere in grado di staccare nel
modo giusto … non fa bene alla salute!
Se dovessi rivedere gli articoli pubbli-
cati sulle pagine del nostro giornale o rive-
dere i fogli delle prediche, troverei più vol-
te sottolineata l’importanza di “prendere
degli spazi per sé”. Della serie: “Si predica
bene...”. Infatti questa repentina “rapata”
mi fa riconoscere che ci sono cascato an-
ch’io nella malattia del nostro tempo. Forse
sarà utile, da parte mia, recuperare una
piccola dose di umiltà, proprio davanti a
questa circostanza! A livello di parole e di
pensieri non posso che ribadire le medesi-
me convinzioni, solo che ora devo rimane-
re vigile per non credere di essere immune
dagli stessi rischi.
Ovviamente non è possibile uscire dal
tipo di vita che abbiamo scelto o che la
Provvidenza ha preparato per noi. Ma for-
se la capacità di fare ordine, di dare un rit-
mo decente alle cose che si devono fare, è
compito obbligatorio per tutti. Ora con una
“testa rasata” capisco che bisogna fare così
e non solo dirlo!
Siamo persone dotate di memoria e
tutto ciò che facciamo viene registrato dal
nostro cervello, per cui giungono al pettine
cose vissute nel passato e non imputabili a
situazioni recenti. Si paga lo scotto di un
fare affannoso o lo scrupolo di non delude-
re le aspettative che gli altri ripongono in
noi; il non voler dichiarare le proprie debo-
lezze o la fatica di chiedere aiuto, ricono-
scendo di aver bisogno degli altri. Quante
cose vengono alla mente: alcune come frut-
to di una educazione d’altri tempi, altre
come caratteristiche del carattere, tutti ele-
menti che non si sono del tutto armonizzati
tra di loro! Ovviamente niente a che vedere
con una famiglia che ha figli e genitori a
carico!
Rimane l’evidenza di capelli che a-
spettano di crescere a mano a mano che si
prenderà coscienza di questo messaggio
inviato dal cervello. E se poi il buon Dio,
nel frattempo, mi farà vedere cose che ora
non vedo, dovrò riconoscere che si sarà
servito anche della perdita di un po’ di ca-
pelli. Mi rimane infine il tempo per medi-
tare meglio quella frase del vangelo che
non viene mai commentata: “Perfino … i
capelli del vostro capo sono contati”.
D
ON
N
ORBERTO
LA REDAZIONE CHIEDE SPAZIO
Caro don, questa volta ti mettiamo di fronte al fatto compiuto: chiediamo di intervenire, do-
po aver letto in anteprima il tuo scritto. Accetta la nostra iniziativa, cioè questa “nota di redazio-
ne”, dando prova dell’umiltà di cui parli, e ascolta: saremo brevi, come ogni bravo redattore.
Le tue righe ti fanno onore: dimostrano quanto sia stata profonda la riflessione sull’accadu-
to; buoni anche i propositi di riguardarti un po’, alla ricerca di un modo comunque molto genero-
so di stare vicino alla tua parrocchia, ma senza esagerazioni.
Però... anche noi abbiamo le nostre riflessioni e chiediamo diritto di parola (pena il licenzia-
mento sui due piedi!), perchè abbiamo capito che dietro la “caduta” c’è un desiderio di voler ama-
re in modo così generoso ed esagerato che il tuo corpo stesso fatica a seguirti! Nel tuo essere sem-
pre disponibile per ciascuno di noi, fino a trascurare le tue stesse giuste esigenze, scorgiamo i se-
gni di un Amore che va oltre i limiti dell’umanamente possibile. E allora vogliamo, insieme a tut-
ta la Comunità, ringraziare il Signore per la persona buona che sei; desideriamo anche dirti che ti
apprezziamo tanto e ti vogliamo bene: sentici tutti amici e vicini!