Pagina 10 - Il Tassello

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MI RITORNI IN MENTE…
Gesù, ci dissero un giorno che eri morto,
morto per sempre insieme a Dio, tuo Padre che governa i cieli e il tempo.
Eri morto ci dissero i padri, morto come muore ogni mito della terra…
Così fu il vuoto intorno a noi e dentro di noi.
Fu come quando il vento impazzisce e tutto spazza via.
Soli restammo chiusi tra la noia e la paura.
Aggrappati a paradisi artificiali
trovati in una stanza di luce nera…
E così, così ti abbiamo perduto, ti abbiamo aspettato,
ti abbiamo cercato,ti abbiamo aspettato,
ti abbiamo cercato e abbiamo trovato Te, ritrovato
Te nell’occhio delle stelle, nel sapore del mattino,
fra l’erba tenera dei prati e nel dolore di chi soffre,
nel sorriso di chi ama, nella fame di chi ha fame,
nelle canzoni popolari e nella musica di Bach.
E nei sospiri di un amore e nei colori dell’arcobaleno.
E fu come riavere la vista dopo mille anni,
fu come scoprire là nella boscaglia folta il sentiero perduto,
il sentiero perduto.
Fu come quando la pioggia in un giorno d’estate ritorna alla Terra,
fu come un giorno di pace, primo giorno di pace è finita la guerra.
Come salire dal buio e trovare la luce.
Trovare la luce Gesù, caro fratello ritrovato,
restami accanto per sempre e cantiamo insieme,
cantiamo insieme la gioia d’esser vivi.
E cantiamo le tue immense parole,
ama il prossimo tuo come te stesso.
Questa canzone è datata 1971 ed è stata composta da un giovanissimo Claudio Baglioni. E’
stata incisa da una arrabbiatissima Mia Martini agli esordi e fa parte di un bellissimo album che si
chiama “Oltre la collina” di cui fa parte anche la più famosa “Padre davvero”. Ho usato, mi sono
accorto, tre superlativi e li voglio spiegare: giovanissimo perché a quell’epoca Baglioni aveva solo
vent’anni, arrabbiatissima perché tutta la prima discografia della mia cantante preferita in gioventù
è stata segnata da una rabbia interiore specialmente contro le istituzioni, a cominciare da quella
familiare, ed infine ho parlato di bellissimo disco perché l’LP citato (che ora si trova anche su cd)
è veramente ricco di contenuti. Uno di questi è inserito in questa canzone , ai più sconosciuta ma
che invito caldamente ad andare a cercare su internet , you tube, ed ascoltarla con attenzione.
Il tema della fede, la ricerca spirituale è un passaggio ancor oggi importante, d’estrema attua-
lità, e questo testo abbastanza semplice è proprio un invito a tornare alle radici. Prima il buio, il
vuoto, anche la noia cercando di superarla con “paradisi artificiali” fino ad arrivare a perdere tutto.
Ma poi la nuova ricerca, l’attesa, la speranza ed il ritrovamento nei gesti quotidiani, nel dolore di
chi soffre, nel sorriso di chi ama e nella musica (molto bello il passaggio di quindici secondi di una
sinfonia di Bach, all’interno della canzone). E questa nuova realtà, cioè la fede, “fu come riavere la
vista dopo mille anni”, “fu come scoprire nella boscaglia folta il sentiero perduto”.
La canzone termina ripetendo molte volte “ama il prossimo tuo come te stesso” fintanto che la
musica finisce, lasciandoti immediatamente la voglia di riascoltarla. L’interpretazione di Mia Mar-
tini è davvero folgorante, il testo, secondo me, è veramente bello: insomma ci sono tutti gli elemen-
ti per suscitare la curiosità e lo stupore perché esistono, ci sono state e ci saranno ancora, canzoni
non banali che fanno pensare e meditare.
G
IOVANNI
G
RAMPA
GESU’ E’ MIO FRATELLO