Pagina 11 - Il Tassello

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DA UNA SEDIA
SEGNI DI SPERANZA
Nella Enciclica «Spe
Salvi» il Papa afferma
che i martiri sono
"ministri di speranza" e
tra essi cita il cardinale
vietnamita Francesco
Saverio Nguyen Van
Thuan, morto nel 2002, incarcerato per
13 anni dalle autorità del Vietnam.
Come lui hanno subito la stessa sorte
laici e sacerdoti, vincendo la disperazione
con la preghiera e l'amore perfino verso i
propri persecutori.
Oggi dopo decenni di ideologia
materialista, il governo vietnamita si
rende conto di aver creato una classe
dirigente corrotta e una gioventù
disperata che affoga nell'alcool e nella
droga e non si preoccupa delle sorti del
paese.
Ora per salvare il paese il governo
chiede alla Chiesa cattolica di istruire i
giovani innervando la società con valori
che essi stessi hanno perduto. Su una
popolazione di circa 82 milioni, i cattolici
sono ufficialmente il 7 per cento e, anche
se non hanno ancora piena libertà
religiosa, possono però gestire dispensari
per i poveri, asili per i bambini, case per
ragazze madri. Un piccolo passo per la
loro piena libertà potrebbero essere
anche le nostre preghiere...
G
IUSEPPINA
S
ANTINELLI
Ci siamo! Abbiamo fis-
sato la data del trasloco e fra
qualche giorno, salvo impre-
visti, diventeremo a tutti gli
effetti parrocchiani di Madon-
na Regina. Eppure, a dire il
vero, sono mesi che , pur abi-
tando dall’altra parte di Bu-
sto, “bazzichiamo “ da queste
parti, e ormai ci sembra di
esserci trasferiti da un pezzo.
C’è molta gente simpati-
ca, aperta e disponibile, c’è
un gran fermento e voglia di
fare. Per me, che vivo nello
stesso quartiere da quando
sono nata, è importante aver
trovato un clima ospitale e
benevolo, perché voltare pagi-
na - sentimentalismi a parte- è
comunque difficile. E’vero,
non sto cambiando città né
nazione, e Busto è solo un
piccolo puntino sulla carta
geografica, in cui le distanze
sono infinitesimali, ma la sen-
sazione che provo è quella di
iniziare un viaggio completa-
mente nuovo.
La domenica delle ele-
zioni la mia- nostra nuova ca-
scina, quella dei verdi, ha or-
ganizzato un pranzo a cui par-
teciperanno più di sessanta
persone. E’ un modo simpati-
co e piacevole di stare insie-
me e di conoscersi, creando i
presupposti per rapporti di
vicinato “buono”, e non solo
di buon vicinato.
Mi ha colpito l’acco-
glienza dei nostri nuovi vici-
ni: gentili, sorridenti e affabili
con noi che siamo gli ultimi
arrivati in una via dove tutti si
conoscono da una vita!
Per me, che vengo da un
condominio come tanti, in cui
arrivare a dirsi “buongiorno”
e “ buonasera” è una conqui-
sta e non un punto di parten-
za, è una novità molto gradita.
Credo che tutti noi ab-
biamo bisogno di rapporti u-
mani più veri, meno frettolosi
e formali. Più umani!
E’ l’insieme dei piccoli
mondi fatti delle relazioni che
costruiamo intorno a noi che
dà vita a quella che chiamia-
mo “società”, e rendere que-
st’ultima migliore dipende
moltissimo da come sceglia-
mo di vivere la nostra quoti-
dianità. Ben vengano, allora,
queste occasioni per cono-
scersi e condividere bei mo-
menti, cercando di conservare
per tutto l’anno la stessa pro-
pensione a mettersi in gioco!
C
HIARA
P
ESENTI
UN NUOVO INIZIO