Pagina 14 - Il Tassello

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LA SFERA DI CRISTIALLO
proprie responsabilità e di operare delle scelte
precise). Sia ben chiaro che tale atteggiamento
è decisamente colpevole perché fu proprio l'in-
decisione mostrata da Pilato la causa principale
della pena di morte inflitta a Gesù Cristo. Tan-
to è vero che il sommo Poeta scelse per le ani-
me degli ignavi - ossia di "coloro che visser
senza infamia e senza lode" - non il Purgatorio,
ma l'anti-Inferno”.
Per concludere, cito un brano di Vittorio
Buttafava (tratto da una sua raccolta di pensie-
ri). “C’è un motto notissimo tra i giornalisti di
tutto il mondo:
Un cane che morde un uomo
non fa notizia, ma un uomo che morde un cane
fa notizia
. Ciò significa che i giornali, per loro
natura, registrano i fatti insoliti, sorprendenti,
eccezionali e trascurano quelli consueti. Ma
spesso il pubblico dimentica questa regoletta e,
leggendo - ad esempio - che quattro giovinastri
hanno violentato una minorenne o che una mo-
glie ha strangolato il marito, è portato a com-
mentare che il mondo va alla deriva, che non
c’è più morale, né religione. Ma naturalmente
non è così. Nelle stesse ore in cui quei giovina-
stri violentavano e quella moglie uccideva, mi-
lioni di giovani e di mogli lavoravano, si sacri-
ficavano. Di costoro, però, i giornali non parla-
no. Come non parlano dei cani che mordono”.
W
ILDO
B
AINCHI
Cara Flavia* di I
a
H,
ho appena salutato tua mamma, è andata via con gli occhi un po’ lucidi.
Le cose a scuola per te non vanno un granché bene e lei (ma anche io) è giusta-
mente preoccupata. Abbiamo parlato a lungo di te subito dopo il Consiglio di
Classe. Ho ribadito a tua mamma che tu non sei una ragazza tutta
GrandeFratellounghiecuratetruccoperfettoallultimamoda
, sei una ragazzina
simpatica, hai un tuo stile, non ti fai condizionare dagli altri, sei allegra e ti
piace conoscere la gente. Peccato che questa attività di conoscenza e relazione
la realizzi durante le ore di scuola. Appena puoi scivoli silenziosamente fuori
dalla classe e sparisci per un po’ di tempo. Ti si può trovare alle macchinette
del caffé, in qualche altro corridoio a chiacchierare o impegnata in discussio-
ni appassionate con il bidello, il tutto mentre la lezione è già iniziata. Stai
collezionando una serie di note sul registro per queste tue uscite e i professo-
ri sono ormai esasperati per questo comportamento.
Tua mamma mi ha raccontato che anche a casa sei molto “sgusciante”, i compiti li fai in mo-
do superficiale e in pochi minuti per poi dedicarti alla relazione con i tuoi amici e le tue amiche.
Sempre tua mamma si colpevolizza per non riuscire a seguirti come vorrebbe visto che lavora tutto
il giorno e le rimane solo la sera per fare due parole con te, tuo fratello e tuo papà. Si rende conto
che tu sei proprio una brava ragazzina ma fatica a capire perché sei così “liquida” e non si riesca a
contenerti in uno spazio ed in un tempo.
Ho cercato di rassicurare tua mamma dicendo che non è nulla di grave ma è necessario fare
qualcosa. Ci siamo accordati per cercare di sostenere le tue belle caratteristiche personali ma nello
stesso tempo aiutarti ad essere un po’ più “solida” senza metterti in gabbia nè legarti alla sedia.
Da come mi hai guardato (storto) il giorno dopo il colloquio penso proprio che tua mamma ti
abbia parlato e tu abbia capito. Sicuramente mi hai mandato a quel paese in più lingue ma davvero
non ci si può permettere che da ragazza “liquida” diventi “evaporata”. So che prediche di questo
genere non le sopporti ma la mia sfera di cristallo mi ha detto che è necessario fare qualcosa per
aiutarti a diventare grande. Non ci sarà un carabiniere a controllarti! Solo tu puoi decidere di inizia-
re un cammino; noi adulti possiamo affiancarti, darti indicazioni utili e sostenerti nei momenti dif-
ficili ma la responsabilità del viaggio è solo tua. Vedrai che ce la farai perché sei una ragazza in
gamba. Ora ti saluto augurandoti una buona partenza!
I
L TUO PROF
.
DI
R
ELIGIONE
C
ATTOLICA
LETTERA AD UNA STUDENTESSA