Pagina 2 - Il Tassello

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troppe!) vissute insieme che hanno contri-
buito alla mia crescita e a quella della no-
stra comunità. Porto dentro di me molta
esperienza pastorale che ho acquisito gra-
zie alle molte opportunità che si sono crea-
te ma anche a causa di errori commessi
proprio perché “sbagliando si impara”, se-
condo l’antico detto. L’attività pastorale,
pur importante, non la sento ora prioritaria
perché in fondo le iniziative
vengono e vanno, si ricorda-
no e si dimenticano, alcune
rimangono e altre sfumano.
Riconosco invece che, so-
prattutto in questi ultimi an-
ni, ci sia stata una grande
benevolenza di Dio nei miei
confronti. Avverto di essere
stato toccato dalla Grazia in
modo abbondante e non me-
ritato. Ho segnato sul mio personale calen-
dario giorni speciali ed esperienze irrepeti-
bili in cui, in modo chiaro, mi è passato ac-
canto il Signore! Molto è avvenuto attra-
verso persone e incontri provvidenziali,
molto attraverso tempi di silenzio e di pre-
ghiera e attraverso qualche originale sor-
presa. Quanta Grazia di Dio che rimane al
di là di quello che si è fatto! Mi sento un
fortunato più di quel premio della lotteria
vinta anni fa, durante il Palio!
Adesso che bisogna rimettersi in cam-
mino per nuovi incontri e nuove comunità,
avverto quasi una nuova rinascita spiritua-
le che ha avuto la sua culla negli anni di
Madonna Regina, in mezzo a voi. Forse
nessuno se ne accorgeva, anch’io non me
ne sono accorto sempre, ma la Provvidenza
ha lavorato tanto nella mia vita!
Questa percezione la sento molto vera
anche perché misuro i limiti della mia at-
tuale risposta a Dio, le mie incoerenze e la
mia freddezza che mi sembra di consegna-
re ancora a Dio. Non esiste la sensazione di
una pienezza sacerdotale raggiunta, anzi,
riconosco un entusiasmo che talvolta si af-
fievolisce, un amore che tende a chiudersi,
una preghiera che rischia, in alcuni casi, di
essere talvolta tempo vuoto. Nonostante
quindi quei segni grandi di Dio mi ritrovo
con limiti e incoerenze che da una parte
dispiacciono, ma dall’altra indicano che la
strada non è finita, il volto dell’Amato è
ancora lontano, nascosto in altri luoghi e in
altri volti. Non parto quindi
santo, perchè i peccati sono
evidenti, riparto rinnovato
da Dio e sfiorato dalla Gra-
zia. Ognuno, direttamente o
senza accorgersi è stato parte
di questa scoperta: di questo
ringrazio ognuno per essere
stato strumento di Dio maga-
ri
a sua insaputa!
Andando avanti capisco
che si riducono a poco le cose importanti e
che bisogna procedere liberandosi da ciò
che non serve e che impaccia. Ricordo l’im-
portante cammino verso Santiago di Com-
postela (una sorprendente grazia!) che ho
fatto grazie alla vostra benevolenza duran-
te il 25^ di sacerdozio. Mi torna alla mente
quello zaino verde che mi è stato compa-
gno per quattro settimane con i pochi chili
delle cose essenziali. Come se ora dovessi
ripartire con meno cose materiali, meno
libri, meno idee prestabilite. Capisco così
che svuotandomi posso far posto alle cose
eterne, muovendomi con un po’ più di leg-
gerezza, libero dalle memorie, posso av-
vertire meglio quel Gesù che mi cammina
ora accanto. Non so cosa il Signore mi chie-
de o cosa posso dare alla Chiesa. C’è molto
mistero davanti a me, ma so che è un mi-
stero buono, perché si sta muovendo Lui
insieme a me.
Vi abbuono ora la catena di scuse che
devo a molte persone per inadempienze,
ritardi ed errori. Così come non mi dilungo
nella lunga lista di ringraziamenti che devo