Pagina 4 - Il Tassello

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L’OCCHIATA DI DON PEPPINO
IL BUON PASTORE
Don Norberto ci lascia, se ne va, non per pro-
pria scelta, ma per obbedienza all'Arcivescovo,
che lo chiama ad un altro servizio in Diocesi.
Se ne va dopo 10 anni di impegno serio e a-
moroso nella comunità di Santa Maria Regina.
Era nell’aria da tempo. Ora inizierà l’esperien-
za in una nuova comunità pastorale formata da
quattro Parrocchie: Casciago, Barasso, Luvina-
te e Morosolo. Una di queste, Casciago, si con-
tende con Cassago Brianza l'onore di aver ospi-
tato sant'Agostino in quella lunga vacanza di
approfondimento della fede cattolica che poi lo
porterà al Battesimo a Milano per il ministero
di sant'Ambrogio, (sto pensando a Magdi Cri-
stiano Allam. Un sant'Agostino dei nostri tem-
pi?).
Don Norberto inizia il suo servizio sacerdota-
le nella nuova comunità pastorale con una buo-
na esperienza come Parroco e siamo sicuri che
farà tesoro del tempo passato tra noi.
L’Arcivescovo ci manderà un nuovo Parroco
per questo ci sentiamo fortunati e gliene siamo
riconoscenti. Ma toccherà alla comunità di Ma-
donna Regina accogliere con amore il nuovo
Parroco e ... aiutarlo a “fare il Parroco”.
Ma chi è il Parroco?
IL PASTORE
Nella concezione biblica la figura del pastore è
l'elemento fondamentale della tradizione del
popolo eletto. E’ colui che esprime dentro la
comunità il concetto di autorità come servizio;
è l’immagine per eccellenza di fedeltà, rettitu-
dine morale, amore disinteressato, giustizia so-
ciale e austerità di vita, virtù di cui ha sempre
un gran bisogno il popolo di Dio.
Il pastore è colui che condu-
ce e porta al pascolo il greg-
ge vicino alle sorgenti
d'acqua, conta le pecore
ad una ad una, ha ri-
guardi speciali per le
pecore stanche e feri-
te e un
o c c h i o
a t t ento
alle pe-
c o r e
mad r i ;
sorveglia il gregge giorno e notte per difender-
lo dalle bestie feroci, ecco perchè ha in mano il
bastone e porta con sè i cani da guardia. Il pa-
store ha la completa e totale responsabilità del
gregge di fronte a Dio e l'obbligo di servire il
gregge, non di servirsi del gregge. Il rapporto
del pastore con il gregge è un rapporto di amo-
re, di dedizione totale: il pastore ama il gregge
più di ogni altra cosa.
Jahvè è il pastore d'Israele, il popolo eletto
appartiene a Dio come il gregge appartiene al
pastore. Il popolo non sarà mai abbandonato,
perchè Dio si prenderà sempre cura di lui, in-
viando pastori che lo ameranno e insegneranno
ad altri ad amarlo.
GESU' BUON PASTORE
Gesù stesso dice di essere il buon Pastore,
inviato per riunire le pecore d'Israele disperse e
sfiduciate. I suoi discepoli sono un piccolo
gregge indifeso, in mezzo a lupi che, travestiti
da agnelli, si confonderanno tra il gregge per
uccidere il pastore e disperdere le sue pecore.
Ma il Pastore risorgerà, ricomporrà il gregge e
separerà i capri dalle pecore, premiando ciascu-
no secondo il merito.
IL GREGGE E' IL POPOLO DI DIO
Il pastore conosce le sue pecore ad una ad
una, le chiama per nome, esse riconoscono la
sua voce, lo seguono al pascolo e quando le
riconduce all'ovile. Gesù si definisce anche la
porta dell'ovile, per lui si entra e si esce; chi
scavalca il muro di cinta per entrare nell'ovile è
un ladro.
Il pastore è colui che dà la vita, ama le peco-
re più di se stesso, è disposto a sacrificarsi per
il suo gregge e va in cerca della pecora che si è
sbandata. Gesù prima di consegnare le sue pe-
core a Pietro si accerta che lo ami veramente e
per ben tre volte glielo chiede: "Pietro mi ami
tu?".
E’ Gesù che ha voluto dare proprio ai Vesco-
vi e ai Sacerdoti il compito di pascere il popolo
di Dio, che egli ha acquistato a prezzo del suo
sangue. San Pietro si fa interprete della volontà
di Gesù quando scrive: "I ppartresbiteri che so-
no tra voi, li esorto, io presbitero come loro,
testimone della sofferenza di Cristo, e futuro
partecipe della gloria che deve manifestarsi:
IL BUON PASTORE