Pagina 10 - Il Tassello

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l’anno. Gli argomenti principali sono stati: Carità;
Liturgia; Educazione.
Per la parte caritativa, è emerso che i vari
gruppi caritativi parrocchiali (Gruppo missionario,
Caritas, progetti cascine, ACLI, Ministri straordi-
nari dell’Eucaristia, volontari per le visite ai mala-
ti…..) mancano di comunicazione e sinergia tra
loro; anche la comunità non conosce tutto quello
che viene fatto e da chi.
È emerso anche che si conosce poco il quar-
tiere e la città in cui si vive: chi sono i poveri tra
noi? gli anziani bisognosi, le persone sole…….è
stata proposta la pubblicazione di articoli dei vari
gruppi presenti sul “Tassello” e soprattutto una
mappa dei gruppi esistenti sul territorio. In Qua-
resima sarà rilanciato il gruppo Caritas,
attualmente formato da poche perso-
ne, per comprendere, oltre i proget-
ti, il senso della carità e come è
vissuta tra noi.
Per la parte Liturgica, è e-
mersa la necessità di trovare più
momenti penitenziali, dove celebrare
il sacramento della Confessione, in
tali occasioni saranno proposti testi
meditativi che aiuteranno a celebrare
meglio il sacramento. Per le celebrazioni
Eucaristiche bisognerà trovare maggiore equilibrio
tra i momenti di silenzio, parlato-antifone e canto.
È stato proposto anche di riprendere, periodicamen-
te, la “Messa del Minestrone” sperimentata durante
l’anno del 40° della parrocchia.
La parte educativa è sicuramente la più com-
plessa, l’educazione è un rapporto vicendevole,
anche se spesso si attende troppo da un educatore
carismatico, l’educazione è un fatto collettivo e
collaborativo. La discussione ha portato ai seguenti
fini: dobbiamo, tutti, impegnarci a pensare ad orga-
nizzare ed educare in oratorio, educazione che deve
poi essere portata fuori dall’ambiente oratoriano,
senza dimenticar che il fine ultimo è comunque e
sempre la trasmissione della fede. Tutti si devono
sentire coinvolti, ognuno secondo le proprie capaci-
tà e possibilità. L’argomento sarà affrontato nei
prossimi Consigli Pastorali, cercando di coinvolge-
re tutti quei parrocchiani che ritengono importante
la funzione educativa e la vita oratoriana nella no-
stra Parrocchia. Il parroco ha proposto la formazio-
ne di un Consiglio Pastorale dell’Oratorio, per me-
glio affrontare gli argomenti che riguardano il tema
educativo e la vita nell’ambiente oratoriano.
Infine, il 04 dicembre si è tenuto un
nuovo incontro, dove è stata invitata a partecipare
tutta la Comunità, per iniziare a discutere il proble-
ma della Pastorale giovanile e della vita in Orato-
rio.
L’argomento è stato affrontato riportando i
pensieri del Papa e di quanto è emerso dal Si-
nodo dei Vescovi sulla Pastorale Giovanile,
sono poi stati ascoltate alcune impressioni
e commenti delle persone presenti. Tutti
siamo stati invitati a leggere attenta-
mente il materiale che ci è stato forni-
to, argomenti e temi che saranno la ba-
se da cui partire per affrontare sempre
più nel dettaglio la Pastorale Giovani-
le, arrivare a capire i giovani, a ridare
loro fiducia e trovare il linguaggio adatto
per trasmettere loro la fede.
Il Consiglio si è concluso con la presentazio-
ne dei problemi strutturali della casa parrocchiale,
dal tetto, ancora in eternit, ai serramenti che non
hanno più una tenuta ottimale, alle scale d’accesso
che, senza un’adeguata tettoia che le protegga dalle
intemperie, presentano numerose fessurazioni. Inol-
tre don Attilio desidera lasciare l’intero piano rial-
zato a disposizione della Comunità, creando una
adeguata Segreteria e una sala a disposizione per
riunioni, incontri e a disposizione di suor Cristina
per colloqui personali; l’abitazione del Parroco sa-
rebbe quindi spostata ai piani superiori.
Il prossimo incontro è previsto per l’8 gennaio, do-
ve si continuerà a discutere sulla Pastorale Giova-
nile, siete tutti invitati.
L
UCA
T
ESSARO
Mi metto davanti a voi
con gli occhi di Maria. Non pen-
so che esista modo miglior per
guardarvi oggi, nel giorno del
mio ingresso come parroco. Vo-
glio guardarvi come vi guarda
Maria: credo che sia l’unico mio
vero dovere, per essere degno di
assumere il compito che il Si-
gnore mi affida.
Maria guarda la chiesa di suo
figlio come io, per indole, non
sarei portato a fare. Spontanea-
mente mi cadrebbe l’occhio sul-
la strutturazione delle proposte,
l’organizzazione degli spazi, la
funzionalità e la bellezza degli
ambienti, l’efficacia della azione
pastorale, la partecipazione delle
persone, la condivisione degli
ideali. Mi accorgo però che lo
sguardo di Maria sulla chiesa,
pur non disprezzando organizza-
zione, funzionalità e efficacia,
va oltre e si ferma a gustare fino
in fondo l’opera che suo figlio
ha già realizzato.
9 NOVEMBRE 2008
Stralci dell’omelia della messa d’ingresso di Don Attilio