Pagina 11 - Il Tassello

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L’Avvento veste viola
Buona domenica
l’attesa
Buona domenica, passata in casa ad aspettare,
tanto il telefono non squilla più
e il tuo ragazzo ha preso il volo.
Buona domenica, tanto tua madre non capisce,
continua a dirti “Ma non esci mai?
Perché non provi a divertirti?”
Buona domenica, quando misuri la tua stanza,
finestra, letto e la tua radio che
continua a dirti che è domenica.
Ciao, ciao domenica, passata a piangere sui libri,
tanto lo sai che non ti interroga
e poi è domani, che ti frega.
Ciao, ciao buona domenica, davanti alla
televisione,
con quegli idioti che ti guardano
e che continuano a giocare.
Ciao, ciao domenica, e tua sorella parla parla,
con quello sguardo da imbecille, poi
apre la porta la domenica.
Ciao, ciao domenica, passata a scrivere da sola,
venti minuti su una pagina
e proprio non ti puoi soffrire.
Ciao, ciao domenica, passata ad ascoltare dischi,
meno ti cerca e più ci stai a pensare
e questo tu lo chiami amore.
Ciao, ciao domenica, madonna non finisce mai,
sono le sei, c’è ancora il sole fuori,
nessuno a cui telefonare.
Ciao, ciao domenica, il tuo ragazzo non ti chiama,
tristezza nera nello stomaco,
e in testa voglia di morire.
Ma non morire di domenica, in questo giorno da
buttare,
tutto va bene, guarda pure il sole,
aspetta ancora una domenica.
G
ià... l’attesa. Bella o brutta?  Dipende dalle circostanze...E poi c’è attesa ed attesa: indubbiamente la
sala d’attesa di un pronto soccorso o uno studio medico dentistico non è certamente allegra; l’attesa
per un evento sportivo o per un concerto del tuo cantante preferito è sicuramente entusiasmante
e piena di fascino (anche se il tempo pare non passare mai).Sono solo due piccoli esempi di quanto siano
sterminate le”sensazioni” di attesa.
La canzone che ho scelto questa volta,”Buona domenica” di Antonello Venditti, uscita nell’anno 1979, cioè
trent’anni fa, è anche lei un bell’esempio d’attesa. Chissà quante volte siamo stati in attesa di una telefonata
che non arriva, del trillo di campanello, di una lettera o più modernamente di una “mail” importante. E quanti
pensieri corrono nella mente: perché non chiama, cosa sarà successo, perché non mi risponde. Insomma, tante
domande nell’attesa che qualcosa succeda ed intanto il mondo va avanti, tutto
scorre, la vita di ciascuno continua, notizie buone e cattive si rincorrono,
ma tu rimani nella tua nicchia, non t’importa nulla, il tuo mondo finisce
lì, davanti ad un cellulare o ad un computer.
Brutta l’attesa eh...Ma per fortuna ci sono moltissimi altri tipi
d’attese, in pratica ognuno attende ciò che desidera: chi il ventisette del
mese, chi la pensione, chi un lavoro, chi un ritorno, chi il Natale.
Ecco, appunto, il Natale: una pubblicità famosa di un panettone
racconta che
il Natale quando arriva arriva
, te lo trovi lì d’acchito,
senza preparazione nonostante il frastuono di rumori ed il luccichio
di luminarie del centro.
Invece no: quest’attesa, l’Avvento, è bella, è un
crescendo che culmina con la novena, un arrivo
sempre speciale: quello di un nuovo Natale. C’è
da aspettare:il tempo è lungo fino alla Vigilia e le
cortissime giornate d’autunno non sono spesso un
bel vedere, con pioggerella, freddo e nebbie. Ma
è proprio in queste giornate che bisogna fare in
noi più luce e darsi un motivo in più per sperare: in
fondo Chi arriva di nuovo porta vita e la prospettiva
di un mondo migliore, e con i tempi che corrono...
scusate ma non è poco!
Giovanni