Pagina 13 - Il Tassello

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L’Avvento veste viola
Violetta e l’Avvento
L’
inverno sta per finire
, le
gelate notturne non sono
più così intense, la neve,
caduta copiosa, si sta finalmente
sciogliendo; nella distesa bianca
compaiono già le prime chiazze di
terreno, a tratti fangoso, a tratti co-
perto da quelle pianticelle erbacee
che hanno resistito in questi mesi
difficili. Queste pianticelle hanno
riposato mantenendo al minimo
le funzioni vitali; per restare vive,
alcune accumulano le sostante im-
portanti alla loro sopravvivenza
nelle radici o in prossimità di esse,
lasciando morire le foglie, altre
fanno scorrere la loro linfa molto
lentamente. Ma ora…. le tempera-
ture si stanno alzando, le giornate
si allungano…..
Tra queste pianticelle c’è anche
una piccola Violetta, una piantina
quasi insignificante a vederla, pic-
cola, con foglie rotondeggianti,
che è rimasta per tutto l’inverno
schiacciata dalla neve. Nella morsa
del ghiaccio, violetta percepisce i
primi caldi primaverili e le giornate
più lunghe, così inizia il suo risve-
glio, la sua linfa, che scorre nei vasi
conduttori più velocemente, porta
alle gemme le sostanze nutritive e
gli ormoni che ordinano di …
cre-
scere!!
La piantina riprende così
a vivere più intensamente, le sue
gemme si ingrossano e spuntano le
nuove foglioline….
Tutte le piante riprendono la
loro attività, ma a Violetta, prima
di tutte, succede un altro miraco-
lo, le lente e regolari variazioni del
periodo di luce giornaliero e del-
la temperatura fanno sì
che tutte le sue energie
vengano mobilitate in
un’altra importante tra-
sformazione: la gemma
da produttrice di foglie
diventa ….
produttri-
ce di fiori
. Dentro quella
piccola gemma nel cuore
della pianticella di viola com-
pare un minuscolo bocciolo, che
cresce…cresce…spunta fuori, oltre
le foglie e finalmente …
sboccia
,
mostrando la sua corolla di quel
colore
VIOLA
intenso.
Il fiore non è molto grande, non
è così appariscente come può es-
serlo una rosa o un girasole, ma
… dopo l’inverno è uno dei primi
che preannunciano il ritorno alla
vita, quel piccolo fiorellino viola,
nella sua semplicità, diventa così il
più bello, annuncia una rinascita, il
ritorno della primavera, il ritorno
della vita.
Per certi versi l’inizio della pri-
mavera può essere paragonato al
nostro Avvento, la nostra violetta
ci rappresenta: l’attesa tra la neve
e il gelo, questa sensazione di spe-
ranza e certezza che ci prepara ad
un
avvenimento
futuro … il risve-
glio le attività e i momenti di
pre-
parazione
…il viola del fiore il viola
dell’Avvento e questa sensazione
nel cuore che, come una piccola
gemma … cresce … cresce, fino a
fiorire e
gioire
nel giorno del Nata-
le di nostro Signore.
Luca
Ho pensato a lungo quale canzone scegliere per il
tema dell’attesa…un po’ difficile in effetti; poi, un gior-
no, mentre ero in auto per andare in università, ecco
che, selezionata l’opzione “Random” dallo stereo, mi
trovo a riascoltare, dopo diverso tempo, questo brano.
L’ho ascoltato una volta. Poi non soddisfatta ho fatto
“Rewind”. L’ho ascoltato diverse volte, con attenzione
ogni volta maggiore e, più lo ascoltavo e più mi con-
vincevo che sarebbe stato quello più adatto. Attesa,
Avvento…che c’entreranno mai?! Il cantautore parla
di un Sogno: e i sogni, in fondo, non sono l’attesa del
realizzarsi dei nostri desideri più profondi?
Quando abbiamo un sogno dentro il cuore, ce lo por-
tiamo con noi sempre, lo teniamo lì, magari nascosto,
lo custodiamo e cerchiamo in tutti i modi di non farlo
morire, proprio nell’attesa che si traduca in realtà.
E ancora, l’attesa di una conversione, di un cambiamen-
to che, nel brano è esplicitamente espresso dalla frase:
“Sarà,saràl’aurora,permesaràcosì:comeuscirefuori,
come respirare un’aria nuova…”;
l’attesa di una svolta
insomma…di qualche cosa che, magari in un momen-
to difficile della nostra vita, ci dia una “boccata di aria
nuova”…
L’autore, poi, ci da un suggerimento davvero interes-
sante: ci dice che, non è sicuro che un giorno le cose
cambieranno…non è dato a noi saperlo!Ma, il solo dub-
bio che ciò possa accadere, diventa già motivo per non
arrendersi, per continuare a coltivare quel desiderio che
tanto significa per noi, perché “
quello che c’è in fondo al
cuore non muore mai”…
Spero di avervi convinto adesso…e mi rivolgo soprat-
tutto ai ragazzi e ragazze giovani, agli adolescenti…
perseverate nei vostri desideri e non accontentatevi, ma
abbiate la pazienza di attendere che si concretizzi pro-
prio ciò che voi sognate…
Caterina