Pagina 15 - Il Tassello

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Dopo la quarantena
stidisce. E c’è il silenzio che Gesù impone a chi
vorrebbe parlare di lui prima di aver accolto la
croce. Stupisce il silenzio di Gesù di fronte alla
morte di Lazzaro. Lo specchio del silenzio di
Dio, un silenzio che lo stesso Gesù incontra nel
Getsemani e nella sua domanda sulla croce. Il
Padre “parlerà” dopo, con la resurrezione. La
croce è il momento in cui tocca al Figlio ma-
nifestare tutta la sua fiducia nel Padre. Tocca
al Crocifisso rivelare fino a che punto “arriva”
l’amore di Dio.
L’esperienza del silenzio di Dio non dice la de-
bolezza della fede, ma la profondità e l’umanità.
Ma c’è anche il silenzio di Maria. Tra i molti
silenzi di Maria quello che mi colpisce di più
è quello ai piedi della Croce. Gesù le rivolge
la parola: “Donna, ecco tuo figlio”, la incarica
di una “nuova maternità”: quella del mondo.
Ma la madre non risponde. La sua risposta è il
silenzio che acconsente, come quello di Gesù,
il silenzio che esprime un “sì” detto con la vita,
che attraverso il passaggio dal dolore per amo-
re, la sofferenza, l’apparente sconfitta di Dio,
sfocia nella rinascita alla vita nuova.
Se invece si arriva a guardare solo fino alla
morte, con questa prospettiva si guarda più
al dolore che all’amore, ci si ferma alla morte
senza arrivare alla resurrezione.
Antonella
Resurrezione,
come ricominciare...
S
ono sul treno, il Freccia Rossa, mi sta
portando a Roma; è la prima volta e
l’emozione è tanta.
Mentre guardo fuori dal finestrino e osservo
i vari paesaggi che si susseguono mi rilasso e
tutto ciò mi aiuta nella riflessione.
Penso: oggi è il 16, sono molto in ritardo per
l’articolo del Tassello!
Questo mese l’ar-
gomento scelto è la
Resurrezione.
Subito mi viene
in mente la rinasci-
ta, la nuova vita, il
ricominciare... avere
la famosa “seconda
possibilità”; ci sem-
brerebbe tutto più fa-
cile, preparati dai no-
stri errori, dalle scelte
sbagliate, dai giudizi
dati troppo frettolo-
samente.
Vorrei “riprovare”,
vedere se ora, dopo le
esperienze negative
vissute, sarei in grado
di migliorare, di vive-
re più serenamente e soprattutto trasmettere
più serenità a chi condivide con me il cammi-
no.
Purtroppo non sempre ci viene concessa
questa “grazia” e, quindi, si prega con fidu-
cia dicendo: “...sia fatta la tua volontà...” e
cercando di comprendere il disegno che ha in
serbo per noi e cosa noi possiamo e dobbiamo
fare per non sbagliare
più.
Durante la mia ri-
cerca, ho notato che
pochi artisti hanno
rappresentato il mo-
mento importantissi-
mo della Resurrezio-
ne; ho scelto di com-
mentare, quindi, uno
dei più famosi, ese-
guito dall’altrettanto
famoso artista Piero
della Francesca; egli
affresca in Borgo San-
sepolcro tra il 1450 e
il 1463, la “Resurre-
zione”.
Mentre quattro sol-
dati romani dormono,