Pagina 14 - Il Tassello

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Dopo la quarantena
Il silenzio, un “si” detto
con la vita
P
enso sia capitato a tutti
di incontrare o “cerca-
re” il silenzio. Il silen-
zio, anche se può trarre in
inganno, non è il luogo della
passività o dell’isolamento,
ma è lo spazio dove ridare
voce all’essenziale.
Ci accompagna nelle pro-
fondità del mistero della no-
stra anima. C’è il silenzio dei
sentimenti e quello del rispet-
to, il silenzio dell’autorità e
quello della buona educazio-
ne, il silenzio dell’amico, il
silenzio dello stupore e quello
dell’imbarazzo, il silenzio del
sapiente e quello dello sciocco,
quello del coraggioso e quel-
lo del codardo. C’è un’intera
gamma di sentimenti, sensa-
zioni e significati che senza si-
lenzio sarebbero impossibili.
Ci fa sentire la gioia e il dolore
più intensi e sinceri, ci rivela
segreti che la bocca nasconde.
Ma assolutamente non va uni-
to all’orgoglio e alla superbia:
insieme costruiscono un muro
difficile da abbattere che si
pone tra noi e gli altri.
È comunque difficile da
interpretare e spiegare. Dice
tante cose, ma come ascoltar-
lo? Leggendo dentro il cuo-
re, comprendendo, capendo e
accettando! Lo si dice anche
per la preghiera: l’atteggia-
mento principale è il silenzio,
se l’anima prende l’abitudine
di tacere, impara ad ascolta-
re. Quando si parla del silen-
zio di Gesù il pensiero corre
subito alla Passione. In effetti
è il momento più espressivo:
qui il silenzio è veramente più
denso delle parole. Nella pas-
sione Gesù parla poche volte,
mai per difendersi, ma soltan-
to per spiegare la sua identità.
Sollecitato dal sommo sacer-
dote a rispondere alle molte
accuse, Gesù tace. È il silen-
zio di chi, nell’umiliazione,
conserva intatta la sua digni-
tà. Ma i vangeli non parlano
soltanto della Passione, c’è
anche il silenzio dell’uomo
che resta ammutolito di fron-
te a Lui, o perché la Sua pa-
rola lo riempie di meraviglia
o perché la Sua verità lo infa-
di avere un Dio che si è fatto umano un Dio da poter guarda-
re negli occhi. Un Dio che ha vissuto con i suoi amici ed ha
sofferto sulla croce, che ha dato tutto sé stesso per cancellare
i peccati degli uomini e per insegnare ad amare al 100%. Un
Dio che risorge per sigillare la promessa di stare sempre con
gli uomini.
Qui mi fermo. Vedo negli occhi degli alunni un po’ di
smarrimento. Ma comunque, va bene così. L’importante è
chiedersi sempre il perchè delle cose. Le risposte arriveranno
a tempo debito.
Andrea