Pagina 1 - Il Tassello

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U
n grande psichiatra statunitense, Milton Erickson, nei suoi
appunti biografici ricorda che - ancora ragazzo - aveva
notato come molti, uscendo per strada dopo un nevicata,
seguivano spontaneamente le orme sulla neve lasciate da igno-
ti passanti. Ne deduceva acutamente la propensione degli esseri
umani a seguire un percorso già tracciato, una via sicura, sia pur
quella banale delle impronte sulla neve.
È inscritto nella mente umana l’istinto di seguire un proprio si-
mile, di percorrere sentieri comuni e non rimanere soli nel cammi-
no dell’esistenza. In effetti, ogni dettaglio del suo comportamento
rivela l’indole sociale degli esseri umani, orientati per vocazione
naturale a stare insieme e camminare sulla stessa strada per con-
dividere gli affetti e i problemi e per difendersi dagli attacchi della
vita.
Il migliore tra gli essere umani, Gesù, non si è sottratto a questo
codice interno dell’umanità, e si è incamminato nel sentiero già
tracciato della sua religione ebraica, nelle consuetudini e nelle re-
gole comportamentali della sua epoca e della sua società. Tuttavia
Lui è andato oltre e ha tracciato nuove vie, alternative alle
usuali, vie nuove, finalmente inte-
ramente rispondenti alla volontà
di amore del Padre suo.
Non bisogna pensare, però
che Gesù avesse una via già
tracciata, una strada già
preordinata e definita. Il
suo compito, infatti non fu
semplicemente di percor-
rere la strada già stabilita
per lui dal Padre. Se così
fosse stato, il Signore sa-
rebbe stato un mero esecu-
tore di un piano già stabi-
lito nel dettaglio, un burat-
tino mosso dai fili del cielo
senza libertà né autonomia.
Anno XVI - N. 4
13 Aprile 2014
Parrocchia Santa Maria Regina, Busto Arsizio
Pagina WEB: www.santamariaregina.it
info@santamariaregina.it - Tel. 0331 631690
il
T A
S
E L L
O
S
Esistono tanti tipi di strade:
facili, difficili, larghe, strette,
a senso unico e anche sen-
za uscita, a volte. Ognuno
ha la propria, o la sta cer-
cando. Qualcuno la fugge.
Stare sulla strada non im-
plica necessariamente il
percorrerla:si può anche
stare fermi ad osservare
gli altri camminare, come
spettatori non paganti. Ma
è solo quando si cammina,
sulla strada, che ci si ac-
corge veramente del pae-
saggio che scorre ai lati, e
della gente che si incontra
cammin facendo. Non serve
molto: uno zaino abbastan-
za capiente da contenere
qualche provvista e i ricor-
di che vorremo raccogliere
lungo il cammino, un cuore
libero e delle buone scarpe.
E allora, “buona strada!”
La redazione
Editoriale
Nuove strade
Di fronte ad un bivio…che fare?