Pagina 14 - Il Tassello

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Le relazioni
Scrittori liberi
Primi pensieri di Gesù
L
e coperte sono già rimboccate, i giochi
riposti, le finestre chiuse. Soltanto quel-
la piccola luce rimarrà accesa duran-
te la notte e l’ultima parola sussurrata da
mamma o papà è un grazie
per quel Padre buono che sta
in cielo.
Un bacio sulla punta delle
dita, con un soffio, arriva a
Maria e un altro al suo figliolo
Gesù che arde d’amore per noi, proprio
come un fuoco nel gelo dell’inverno richia-
ma con il suo bagliore la gente infreddolita e
la riscalda. Ogni penombra ricorda il silenzio
della chiesa, il crocefisso, le pagine dorate dei
testi sacri, l’altare con la tovaglia candida,
come una mensa sempre pronta che attende i
commensali.
Tutte le chiese, dalle immense cattedrali alle
minuscole cappelle, profumano d’incenso, una
polvere magica che brucia senza fiamma e ge-
nera personaggi di fumo sempre diversi: un
coccodrillo, una pianta, un veliero...Strizzan-
do gli occhi si possono facilmente restringere,
allungare, riunire, oppure acchiappare, anche
restando in ginocchio con le mani giunte... ma
è sempre meglio lasciarli liberi perché
non fanno nulla di male.
E poi c’è Lui che, nelle
situazioni pericolose, davve-
ro ci libera dal male. Vivere
è come giocare una grande
partita a guardie e ladri: c’è
chi prende e chi scappa, solo che le squa-
dre si invertono di continuo, così chi ieri era
guardia, oggi è ladro e domani tornerà guar-
dia. Lo stesso accade per i debiti e i debitori.
Gesù ha promesso di chiudere un occhio sui
nostri debiti, cioè i peccati, se, a nostra volta,
noi sappiamo perdonare chi ci ha inflitto qual-
che cattiveria.
È una bella trovata, semplice, ma che può
mettere tutti d’accordo...
Insomma vale la pena provarci...e così sia.
Marisa
I
l rapporto con la religione è per ognuno di
noi, specie in un paese dalle radici cattoli-
che come il nostro, un processo soggetto a
mutazioni e interpretazioni personali a secon-
da della fase della vita che stiamo attraversan-
do. La cosiddetta educazione cattolica inizia
col battesimo; le reazioni dei bimbi non sono
omogenee, ci sono quelli che si agitano (perché
questo tizio mi versa in testa l’acqua, e perché
è vestito così? Non lo voglio fare, mettetemi
giù!) e quelli più tranquilli (mi versano acqua
sulla testa, non è poi tanto male, e poi sorri-
dono tutti).
Mi viene in mente un episodio dei Simpson,
in cui il religioso vicino di casa Flanders porta
a battezzare i figli di Homer, il quale, quando
capisce cosa sta accadendo, esclama: “Agli oc-
chi di Dio saranno dei Flanders!”, ahahahah!
In ogni caso nessuno di noi si ricorda que-
sto evento e il suo significato, a meno che non
lo abbia fatto in età adulta. Seguono qualche
anno dopo la Comunione e la Cresima; per
il festeggiato si tratta di una mega-festa del-
la durata di una giornata intera dove, vestito
come un pinguino, si annoia un’ora e mezza in
chiesa prima di andare a mangiare al ristoran-
te e ricevere un sacco di regali, praticamente
un compleanno fuori data con funzione eleva-
to al cubo.
In tutta sincerità dubito che un bambino,
per quanto catechizzato e ricettivo possa esse-
re, sia pienamente consapevole del significato
I valori delle brave persone
Dalla carrozzina di Matteo