Pagina 5 - Il Tassello

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La Chiesa e i territori
Io mi arrabbio quando TV e giornali fanno vedere e amplificano le magagne della Chiesa. Sì,
siamo tutti peccatori (solo loro giornalisti e operatori sociali sono santi?) dobbiamo tutti bat-
terci il petto, ma almeno vediamo la buona volontà di riconoscerci desiderosi di far bella la
nostra comunità.
Guardiamo ai santi che sono in mezzo a noi: i genitori che fanno fatica in questo mondo bu-
giardo e ingannatore; i malati e anziani che pregano con impegno per la Parrocchia (ve lo
garantisco io); gli educatori in ogni campo della scuola e dello sport; e sono tanti e determi-
nati. E’ un mondo silenzioso, nascosto, che il grande mondo delle comunicazioni non vede e
non valuta per quello che vale, perché non fa notizia, ma sono le antenne della Parrocchia che
captano la voce di Dio e mandano in cielo le nostre richieste e aspirazioni.
Don Peppino
Ave verum corpus, natum de Maria Virgine.”
Ti saluto, o vero corpo nato, da Maria Ver-
gine. E’ la frase iniziale del più famoso
mottetto di W. A. Mozart. Penso che per que-
sto periodo, che precede la S. Pasqua, non vi
siano parole più adeguate. Si tratta di un mot-
tetto a quattro voci con testo in latino e con
l’accompagnamento di una orchestra d’archi
(Violini, Viole, Violoncelli,) con il Clavicembalo
oppure Organo. La melodia delle quattro voci
che intonano questo mottetto è di una bellez-
za unica, e le voci procedono in omoritmia e
cioè cantano tutte nello stesso momento ad al-
tezze diverse di suono dando origine a un’ ar-
monia davvero sublime. Proseguendo le parole
sottolineano la passione di Cristo immolato in
croce per gli uomini. Direi che però il passag-
gio musicale che dimostra la grande capacità
di Mozart di melodiare e di armonizzare, si trova nella seconda parte del mottetto, infatti
dopo un piccolo interludio orchestrale, il coro intona “Cuius latus perforatus unda fluxit cum
sanguine” si potrebbe tradurre con “Dal cui fianco squarciato, sgorgarono acqua e sangue.”
Proseguendo il testo diventa un esortazione: “Fa che noi possiamo gustarti nella prova supre-
ma della morte. O Gesù, o Gesù pio, o Gesù figlio di Maria, pietà di me” Cosa si può aggiunge-
re a un così sublime mottetto, forse che successivamente e cioè a Pasqua si canta tutti assieme:
“ Cristo è risorto. Alleluia, Alleluia, Alleluia. Ciao e Buona Pasqua a tutti i lettori da Gianfranco.
Gianfranco
Musica Maestro!
Ave verum corpus