Pagina 11 - Il Tassello

Versione HTML di base

11
questo caso “Delpini”). Del resto non si tratta di uno stemma
coniato ex novo, ma dello stemma di famiglia che monsignor
Delpini ha giustamente conservato come segno di una
tradizione nella quale si sente personalmente inserito.
E tuttavia la scienza araldica di stampo ottocentesco si era
cimentata a “decriptare” i vari simboli che entrano solitamente
a comporre gli emblemi, e il pino è uno di questi. Esso
simboleggia le virtù spirituali della benignità, della clemenza e
della perseveranza; ma anche dell’accoglienza e dell’offerta di
riparo (il riparo dell’ombra): tutte qualità che nel sentire
comune di sempre, ma soprattutto nei nostri tempi, la Chiesa è
chiamata a innanzitutto a vivere, e poi a testimoniare e a
portare nel nostro mondo attuale.
Ci sono poi altre due immagini che vanno interpretate.
Innanzitutto le tre colombe: e da sempre la colomba, già nella
Bibbia fin dal celebre episodio di Noè, è simbolo di pace. Ma
questa lettura/interpretazione è forse fin troppo scontata. In
effetti – e qui sta il particolare da mettere in evidenza – le
colombe sono tre e sono posate sul pino, come se fossero
pronte per spiccare il volo: ma per spiccare il volo devono
prima fare pratica, devono essere educate, occorre che
qualcuno insegni loro la tecnica giusta per volare. Nella
biografia del nuovo Arcivescovo hanno un certo rilievo due
esperienze pregresse: quella di insegnante e quella di Rettore
dei Seminari. Esperienze dunque pedagogiche: ma la vera
pedagogia non è solo questione di trasmissione teorica di
nozioni e di concetti; non è solo questione di norme da
imparare o di una disciplina da acquisire; certo anche questo.
Ma è soprattutto accompagnamento nell’affrontare la vita e i
suoi problemi, nell’imparare appunto a “spiccare il volo”: a fare
i primi tentativi per poter poi volare in maniera autonoma. E
questa dimensione educativa continua senz’altro anche nel
ministero del nuovo Arcivescovo: non per nulla si parla a questo
proposito di “magistero” episcopale, e quindi di insegnamento.
Le tre colombe vorrebbero allora indicare il popolo ambrosiano
che chiede al suo Arcivescovo che con il suo magistero gli