Pagina 15 - Il Tassello

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Nella Chiesa con lo stile di Gesù
I
l mestiere del prete non è facile come la gente può pensare.Non ci sono solo messe,
funerali e festività varie. Bisogna far quadrare i conti potendo contare su delle
entrate economiche tutt’altro che munifiche, a volte dovendo far fronte a lavori e
ristrutturazioni alla chiesa. Bisogna avere a che fare con le critiche di alcuni parrocchiani
che avanzano delle pretese ma non vogliono tirare fuori un centesimo, o semplici ruffiani
che vogliono dimostrare di essere migliori degli altri. Già gestire tutte queste faccende è
piuttosto impegnativo,ma ci sono sacerdoti che vanno ben oltre, persone che non hanno
paura di criticare un sistema che non funziona, di combattere contro uno stato di cose
ingiusto ma radicato nel tempo e nelle teste della gente, di portare fermamente avanti la
propria fede in ogni situazione. Mi vengono in mente tre esempi (ma se ne potrebbero
fare molti di più) di prelati così virtuosi. Andrò in ordine cronologico. Il primo è don
Lorenzo Milani. Don Milani era contrario a un sistema che vedeva le classi più agiate
della società meritevoli di ricevere un’istruzione e avere maggiori possibilità e le classi più
povere condannate a restare ignoranti e senza sbocchi,un’ingiustizia demenziale. I politici
e alcuni uomini dellaChiesa non vedevanodi buonocchioquesto tipodi visione delle cose,
e il sacerdote fu spedito nel villaggio sperduto di Barbiana.Là trovò una piccola comunità
con alcuni bambini e giovani e decise di organizzare una scuola per dare un’istruzione
a quei ragazzi. I metodi di insegnamento di don Milani vennero aspramente criticati,
veniva addirittura accusato di essere un comunista, in realtà era solo giusto.Nonostante le
accuse e le critiche andò avanti per la sua strada, difendendo il proprio operato con degli
scritti. Scrisse anche un trattato sull’obiezione di coscienza, per il quale venne processato
per apologia di reato e assolto in primo grado.Morì prima della sentenza di appello che
dichiarò il reato estinto per morte del reo.Le opere di quest’uomo vivono ancora nei suoi
alunni diventati adulti. Il secondo esempio chemi viene inmente è don Pino Puglisi.Non
scopro nulla, tutti sappiamo della sua lotta contro la mafia, attraverso l’educazione riuscì
a sottrarre molti giovani a una vita criminale e malavitosa. Nelle sue omelie condannava
coraggiosamente i mafiosi, che lo consideravano un ostacolo per i propri affari illeciti, un
ostacolo da eliminare. E’ stato beatificato pochi anni fa.Chiudo questo breve e impreciso
excursus con un fatto di poco più di di due anni fa.Mi riferisco a Jacques Hamel, l’anziano
sacerdote francese vittima del terrorismo in un paese della Normandia mentre diceva
messa.Nonostante avesse capito tutto non si è piegato almale.Il processo di beatificazione
è già stato autorizzato da Papa Francesco. Questi preti coraggiosi hanno portato avanti
gli ideali di lealtà e giustizia imposti dalla fede. Ciao don Attilio e benvenuti nella nostra
comunità a don Tiziano e don Sergio.
Il coraggio delle proprie idee
Scrittori liberi
Matteo