Pagina 22 - Il Tassello

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Attesa del Natale
E
ccoci, dopo quasi un anno, di nuovo qui: dal freddo della soffitta al gradevole tepore
della casa. Lo scatolone ultimamente ci sta davvero stretto: con i saldi di fine anno,
poi, si aggiungono altre decorazioni,ma lo spazio rimane sempre lo stesso. Per non
parlare della polvere che nel sottotetto si accumula molto velocemente…per fortuna non
soffriamo di allergie!
Ma non ci siamo ancora presentati: siamo gli addobbi di Natale.Viviamo suddivisi in
contenitori in base alla famiglia a cui apparteniamo. Io sono l’abete artificiale, giovane e
slanciato, e convivo con sfere e ornamenti di vario tipo nello scatolone di cui parlavo poco fa,
soggetto appunto a nuovi ingressi.
Accanto a noi la scatola allungata dei fili dorati e argentati, sempre smaglianti, e quella delle
allegre immagini natalizie, chiamate vetrofanie, che non temono i rigori dell’inverno.Ancora
più in là il box rigido delle luci, un po’ delicate quelle da interni e decisamente selvagge le altre
destinate al giardino.
Infine, dentro una cassa ben sigillata, è riposto il presepe con l’inseparabile stella cometa.
Le piccole mani impazienti dei bambini ci sfiorano chiamandoci per nome.Quando
finalmente mi ritrovo in posizione eretta davanti alla finestra del soggiorno,mi stiracchio un
poco e, dopo una leggera scrollatina,mi sento pronto per essere rivestito di luci e colori!
Da questa postazione tengo sott’occhio il flusso dei parenti e degli amici in transito,mi
unisco agli auguri e ai brindisi e, soprattutto, sorveglio i regali impacchettati che vengono
adagiati sotto i miei rami più bassi.
Babbo Natale a breve ci farà visita e dispenserà sorrisi e dolcetti ai bambini strizzandomi
l’occhio.
Concluso il mio laborioso e frenetico allestimento, l’euforia pian piano si smorza,mentre la
famiglia intera si avvicina quasi in punta di piedi alla cassa del presepe.
L’atmosfera si fa dolce, come la melodia natalizia che si diffonde per tutta la casa.
Ad una ad una fanno capolino dal loro involucro di carta leggera le statuine. Ecco la
lavandaia, il fornaio, i pastori con il loro gregge di pecore e agnelli, il pescatore, il calzolaio, il
viandante con la lanterna.Tutti i personaggi trovano rapidamente la loro esatta collocazione,
con la montagna alle spalle, sotto il cielo stellato fissato con le puntine da disegno.
Il bue e l’asino si accovacciano in fondo alla capanna ancora senza paglia,mentre la cometa
col suo bagliore già richiama i pastori in cammino.
Maria e Giuseppe sono gli ultimi a lasciare la cassa: paiono stanchi, forse hanno fame e sete.
Ma i loro sguardi sono amorevoli, chini sul giaciglio dove presto nascerà il piccolo Gesù.
E assieme alla ninna nanna che continua a riempire la stanza si levano le voci di grandi e
piccini che, in ginocchio, invitano Gesù a venire in questa casa e a rimanerci per sempre.
Anch’io sono entusiasta per il nuovo membro di questa famiglia allargata! Non mi posso
inginocchiare,ma in qualche modo mi piego: le campanelle tintinnano e la punta dorata che
brilla sopra la mia cima barcolla. Il raccoglimento improvvisamente svanisce, tutti accorrono
a toccarmi e abbracciarmi e questa lunga carezza densa di attenzioni è anch’essa dono e
preghiera.
Dalla parte dell’albero
Scrittori Liberi
Marisa