Pagina 21 - Il Tassello

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Il riposo e la ripresa
Rubriche: Musica Maestro
F
orse qualcuno si chiederà quale sia stato il concerto che ho diretto e del quale
nutro un grande ricordo. L’ho tenuto a Milano, invitato da un mio grande
amico compositore e insegnante nel Conservatorio di Novara, parecchio tempo
fa. Ricordo che la sala Verdi, uno dei più grandi teatri di Milano con duemila posti a
sedere, era tutta esaurita. Ricordo la tensione che c’era tra gli orchestrali tutti pronti
con i loro strumenti: Violini, Viole, Violoncelli Contrabbassi, la sezione dei fiati al
completo, i percussionisti. Dalla sala arrivava negli spogliatoi il rumore assordante
degli spettatori che prendevano posto. Pensate duemila persone. Si abbassarono
le luci in sala, gli spettatori abbassarono le voci, si aprì il sipario e sul palcoscenico
salirono gli orchestrali accompagnati da un forte applauso del pubblico. “Tocca a
lei Maestro” mi disse il mio amico compositore. Io tutto impettito vestito con il
classico vestito nero a due code dei direttori, con il panciotto e il cravattino bianco
salii sul podio. Feci un leggero inchino che il pubblico sottolineò con forti applausi
e mi misi in posizione voltando come si fa di solito la parte “B” al pubblico. Attimi
di silenzio sempre più lunghi di concentrazione. I musicisti aspettavano il mio invito
a prepararsi, io continuavo in un religioso silenzio a concentrarmi. Dal pubblico si
sollevó qualche bisbiglio. Fu allora che io mi girai con uno sguardo severo. Si fece
subito un silenzio di tomba, mi concentrai, i musicisti mi guardavano perplessi, ma io
non facevo nessun segno di approntare gli strumenti per l’esecuzione. Si sentì tossire
e allora io mi girai di nuovo folgorando con lo sguardo i presenti. “SILENZIO” gridó
qualcuno. Io mi riposizionai e di nuovo mi concentrai. Erano passati ormai quasi
dieci minuti. Il silenzio era assoluto, io avvertivo alle spalle una forte attesa, ma rimasi
fermo, immobile per altri minuti. Si sentì fischiare, un gran frastuono di grida “Allora
Maestro cosa fai? “Ma vuoi incominciare oppure no?” “Mi sa che non sei pronto” e
“Bustocco”. Inviperito mi girai. Si fece silenzio e fu allora che entrò il compositore.
“Signori mi meraviglio di voi, trattare così il Maestro Stoppa. Non capisco eppure
sulla locandina e i programmi di sala era ben specificato il titolo del concerto prima
parte “IL GRANDE SILENZIO” e il Maestro Stoppa ha fatto un’esecuzione
straordinaria. Un applauso prego”. Attimi di sbalordimento poi un lungo applauso
sottolineato da dei miei contini inchini. Mi girai feci segno agli strumentisti di
prepararsi e diedi l’attacco per la seconda parte del concerto. “La quinta sinfonia
di Beethoven”. Applausi a non finire La mia più grande direzione era finita. Ah…
dimenticavo, gli strumentisti erano tutti bambini delle scuole elementari di Milano.
Il grande silenzio
Gianfranco