Pagina 4 - Il Tassello

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Le pubblicità
guardano avanti. I
pubblicitari studiano la
realtà di tutti i giorni
cercando spunti di no-
vità e di interesse per
noi consumatori. A
loro interessa far ven-
dere il prodotto o i
servizi che reclamiz-
zano. Probabilmente è
anche un lavoro diffi-
cile e rischioso: se sba-
gli la pubblicità, se non riesci a far vendere il prodotto
sono guai; significa perdere altre commesse di lavoro.
Si sa, però, che attraverso le immagini non si vuole
vendere solamente un prodotto ma si vogliono far
"passare" dei valori, delle filosofie di vita, dei modi di
fare. Generalmente (e generalizzando), all'interno de-
gli spot televisivi compaiono persone ricche, belle,
allegre o simpatiche, scattanti, innamorate perduta-
mente, mai arrabbiate e così via. Una caratteristica
che accomuna tantissime pubblicità è che il soggetto
(qualunque sia) è di carnagione chiara (europeo o
nord americano). Fin qui poco male. Infatti, i poten-
ziali consumatori sono solo le popolazioni più ricche e
poi è noto che per molti l'Europa e l'America del
Nord sono tutto... il mondo. Anzi a dir la verità, per
alcuni è solo l’Italia, per altri solo la Lombardia, per i
“padaniani” solo la “padania” e via dicendo. Ma
questo è un altro problema!
Un aspetto che proprio non va, invece, è la
ridicolizzazione o la rappresentazione stereotipata che
si dà, attraverso le pubblicità, di chi è diverso dalla
visione standard eurocentrica. Si va dai giapponesi
che "cosa non farebbero per guidare" un'auto francese
o dai coltivatori di caffè che non vedono l'ora che noi
gustiamo "il mondo in una tazzina" (saranno poi così
felici come ce li fanno vedere?). L'altro, il diverso,
quello che non vive secondo i canoni consumistici
europei, diventa una "macchietta" da prendere in giro
oppure strumento per rafforzare l'idea che quel pro-
dotto non è per tutti ma solo per gli europei, i
"bianchi". A mio parere dietro alcuni spot c'è una
mentalità imperialista e colonialista o, comunque, di
visione eurocentrica e consumistica della relazione
con le altre popolazioni. Del tipo: “Sei bianco?, sei
ricco?, Non sarai come quelli là, vero? Allora
spendi!”
L'altro da me, il diverso da me, è molto più
facile "impacchettarlo" in una serie di pregiudizi, di
preconcetti. Questo ci raccontano gli spot che quoti-
dianamente scorrono nelle nostre TV. Personalmente
questo fatto mi inquieta. Mi chiedo: quante immagini,
quante sensazioni, quante idee e quanti giudizi ho
preso "in prestito" da questo tipo di messaggi?
Quanto influisce tutto questo sulle mie azioni? E nella
relazione con gli altri? Come influisce sui nostri figli?
Qualcuno starà pensando "le solite domande
tragiche!". Può essere vero. Resta il fatto che l’imma-
gine che ho del Messico è quella dell’esta-thè e se
penso al Polo Nord mi ritorna alla mente un pin-
guino...delonghi.
T E L ECO-
L’IMPERO COLPISCE ANCORA
In occasione della “giornata della Vita” che si
celebrerà domenica 1° febbraio, vorremmo ripro-
porre la raccolta di pannolini, e alimenti per la
prima infanzia che lo scorso anno ha avuto un esito così positivo risultando un contributo così
prezioso per il CAV (Centro di Aiuto alla Vita) e per le mamme che vi si rivolgono.
Inoltre quest’anno vorremmo rilanciare il Progetto Gemma che, ricordiamo, si propone di
sostenere economicamente future mamme in gravi difficoltà economiche, a partire dal 3° mese di
gravidanza fino all’anno del bambino, con un contributo mensile di 150 €. A questo scopo verrà
destinato il ricavato della vendita di domenica 1° febbraio: in corrispondenza delle S. Messe
domenicali verrà proposto l’acquisto delle primule che simboleggiano la “Nascita” di tanti bambini e
vogliono essere l’augurio di una nuova vita per ciascuno di noi. La raccolta di fondi per il “Progetto
Gemma” avverrà poi mensilmente fino al raggiungimento della cifra complessiva.
Ringraziamo sin
d’ora tutti coloro che si faranno carico anche di questa realtà.
I
L
G
RUPPO
M
ISSIONARIO
DOMENICA 1 FEBBRAIO