Pagina 3 - Il Tassello

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Stare comodamente seduto ad ascoltare il
brano di Vangelo, soprattutto quando è piuttosto
lungo, dà i suoi vantaggi perché offre la possibilità di
riflettere meglio; così mi è capitato un sabato sera
durante la messa prefestiva in parrocchia. Il brano in
questione si riferiva all’episodio della resurrezione di
Lazzaro, episodio carico di umanità, di sentimenti veri,
profondi, incarnati nella figura di Gesù, che scoppia in
un pianto straziante per la morte del carissimo amico,
testimonianza dell’intensità di quel rapporto.
In quel contesto sicuramente denso di emo-
zione, di ricordi, frutto di un’amicizia senza ombre,
Gesù coglie il momento per donare all’amico quanto
di più grande possa esistere: la vita. Trasforma un
evento buio, triste, ineluttabile in un miracolo di luce,
in cui lo stesso Lazzaro rimane come stordito, diso-
rientato, stupito. Sull’onda di questo racconto la ri-
flessione prende il volo e ripercorre altre situazioni in
cui Gesù ha rivestito il ruolo di “medico”, meglio di
guaritore, perché attraverso il suo intervento le per-
sone malate sono davvero guarite. Chi non ricorda
l’episodio del cieco nato, della figlia morente del
centurione, della donna affetta da emorragie interne,
del paralitico e storpio, tutti esempi di guarigioni
miracolose compiute senza il ricorso a medicine ecce-
zionali o ultramoderne. La sola cosa che accomuna gli
episodi sono le parole pronunciate da Gesù: ”La tua
fede ti ha salvato”. Quindi è la fede la medicina che
ridona la salute persa, più esattamente la salvezza, che
investe la sfera spirituale del nostro essere, ricreando
un sereno equilibrio di rapporti con Dio e con noi
stessi.
Si può essere
salvi, vivere la sal-
vezza piena, pur
avendo in corpo un
cancro che ti con-
suma, perché la vera
salvezza è riconcilia-
zione con Dio, con
noi stessi e con gli
altri, in un contesto
d’Amore vero, in cui si trova anche la forza di
accettare situazioni tragiche e dolorose, come le ma-
lattie. Nulla è tolto alla nostra libertà di uomini, tutto
invece ruota intorno ad essa, perché liberamente
possiamo scegliere di essere salvati, affidandoci a chi
amorevolmente si prende cura di noi; quindi la guari-
gione è un atto che ci coinvolge pienamente e libera-
mente come esseri umani.
Anche oggi ci sono medici che spendono la loro
vita per prendersi cura degli altri, come Carlo Urbani,
stroncato dalla Sars che lui stesso aveva scoperto e
combattuto tenacemente; sono figure di medici che
testimoniano una grande passione per il loro lavoro,
per le persone bisognose di cure, fino al dono estremo
della propria vita. Per questo motivo sono sicuro che
il dott. Urbani ha raggiunto la salvezza piena, dimo-
strandoci che la fede nell’Amore Vero è più forte di
qualunque micidiale virus.
D
OC
S
ANDRO
LA BORSA DE L DOT -
SALUTE O SALVEZZA? QUESTIONE DI FEDE
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