Pagina 2 - Il Tassello

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perché… è un'ombra.
Eppure l'ombra affascina! Ricordo con
simpatia i dialoghi che facevo con la mia
compagna di vita, l'ombra appunto, mentre ero
sulla strada per Santiago di
Compostela. Mi era davanti, ben
delineata sul sentiero, quando al
mattino camminavo verso ovest,
mentre la ritrovavo nel pomeriggio
dietro a me, quando il sole
tramontava. Parlare con la propria
ombra mi sembrava, allora, una
cosa naturale anche se per molti,
adesso, può risultare una stranezza.
Questa comunicazione permette di notare quella
parte di noi che sfugge e che non conosciamo;
mostra ciò che è nascosto, tenendo vivo ciò che è
ricordo e memoria. Forse per questo spesso si è
introdotta nelle pagine di scrittori e di poeti!
Addirittura qualche autore la considera, con una
immagine suggestiva, “la zona più bella di noi”,
quella che talvolta perdiamo a causa delle scelte
sbagliate. E così ci dimentichiamo della nostra
ombra!
Mi piace pensarla così e ritrovarla vicino
quando la luce del giorno mi colpisce.
Stranamente non la notiamo quando manca il sole
o siamo illuminati da una fonte artificiale: come
se non esistesse. L'ombra diventa viva solamente
con il sole che ci permette di sognare, di pensare,
di essere anche “un po' spostati di testa”.
Mi capita spesso di citare il salmo 120 per
diversi motivi ma soprattutto perché parla del
“Signore che è il tuo custode, è come ombra che ti
copre e sta alla tua destra”. Avverto che Lui mi
segue, mi accompagna, non mi lascia mai, proprio
come un’ombra. Conoscendo il clima del Medio
Oriente, possiamo immaginare la
bellezza di questa immagine che
diventa salvezza per quel pastore
che cerca un riparo per il suo
gregge o per quel mercante in
viaggio che cerca sol l ievo
soprattutto nelle ore centrali della
giornata. Un'ombra che mi difende
e a s s o m i g l i a a q u e l l a
provvidenziale nuvola che, nella
torrida estate, si interpone tra noi e il sole cocente,
dandoci una pausa di respiro. Ma è lo stesso Dio
che viene chiamato “sole che sorge dall’alto”, lui
che fa esistere la mia ombra, immagine sua!
Esistono anche richiami negativi di ciò che
vado dicendo, quando per esempio uno ci
condiziona nel lavoro, un genitore condiziona un
figlio, un gruppo non fa emergere la personalità
del singolo. Si parla in questo caso di un genitore,
di un collega o di una compagnia che fa ombra,
che blocca lo sviluppo di una persona o di una
professionalità. Non così penso l'ombra e non
vorrei essere così per altri! Sono ancora tante le
cose che vengono in mente e si potrebbero dire
ma, quest’estate, con il sole che “picchia”, cosa
abbiamo da fare se non lasciare parlare la nostra
ombra?
D
ON
N
ORBERTO
DALLA CARROZZINA DI MATTEO
Finalmente, almeno in
linea teorica, è iniziata la
miglior stagione dell'anno, vale
a dire l'estate. Pensiamo al
mese di gennaio e ci viene in
mente il freddo pungente, i
malanni, l'influenza, i cappotti,
le giornate bruttissime, gli
alberi spogli. In questa stagione
invece, si può uscire e dire
che… "fa caldo" e, di
conseguenza, ci si veste di
meno. Può sembrare una
sciocchezza ma, per chi vive
come me, è un guadagno in
termini di comodità e di tempo.
In inverno prendere l'influenza
è praticamente inevitabile,
mentre in estate è più raro
ammalarsi. Nella bella stagione
ci si alza tutte le mattine, con il
sole bello, alto all'orizzonte di
levante e scendere dal letto è
sicuramente meno traumatico;
alla sera poi il nostro fido astro
non abbassa la serranda prima
delle 20. In questo periodo
sembra che la natura si risvegli
dopo aver sofferto terribili
pene: gli alberi verdissimi, i
campi di grano, gli uccelli che
cantano la bella campagna.
I n
q u e s t o
s c e n a r i o
idilliaco, c'è
un rovescio
d e l l a
m e d a g l i a :
gli insetti (le
zanzare in particolare) che
tormentano gli uomini e le
bestie con il loro irritante
ronzio e le loro fastidiose
p u n t u r e . To l t o q u e s t o
inconveniente, godiamoci
l'estate e buone vacanze a tutti
M
ATTEO
TANTI PREGI UN SOLO DIFETTO