Pagina 8 - Il Tassello

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Larranaga:
“La solitudine profonda del mio essere è stata
illuminata dalla luce viva e calda della fede e un
abitante è venuto a colmare il vuoto con la sua
presenza: è il Padre. Che faremo, io e il Padre,
nella dimora profonda dell’anima?
“Rimanere col Padre significa uno scambio di
affetti e di attenzioni con Dio
. E’ una proiezione
nell’amore e nella fede di tutte le mie energie
mentali verso di Lui. Tutto il mio essere si fissa,
rimane quieto, concentrato, paralizzato in Lui,
con Lui. Non si tratta però solo di un’uscita mia
verso di Lui, non è solo
apertura
. E’ anche
accoglienza
, perché esiste anche un’altra uscita
d’amore di Lui verso di me. Se Lui esce verso di
me e io verso di Lui, se Lui accoglie la mia uscita
ed io accolgo la sua, si realizza un’
unione
convergente e profonda, nella quale il più forte
assimila il più debole. Così comincia la
trasformazione
: più intimo è l’incontro, più la
Presenza
illumina ed ispira
la persona nelle sue
realtà più profonde e l’uomo, che gradualmente
si svuota di se stesso ed accoglie il Signore,
comincia a poco a poco a
rivestirsi di Dio.
Questa è la vera
salvezza
! E forse, solo a
questo punto si può dire che tutta
la vita diventa
preghiera
: l’uomo che “è stato con Dio” lo ha
sentito così vivo che ora la sua presenza
inconfondibile lo accompagna dappertutto, come
un motore che genera forza soprattutto nelle
difficoltà. “Se Dio è con noi, chi sarà contro di
noi?”.
Il problema allora è
quello di porre fine ad ogni
esitazione e
metterci con
umiltà di fronte al
Signore, così come siamo
,
con il nostro carico di
debolezze, di difficoltà e,
perché no, di peccati. Se
aspettiamo di sentirci giusti per avere una vita
regolare d’orazione, potremmo anche aspettare a
lungo! Bisogna smascherare un’importante
illusione: noi vorremmo presentarci al Signore
solo “puliti, ben pettinati e contenti di noi stessi”!
C’è però molta presunzione in questo
atteggiamento: tutto considerato, vorremmo
volentieri poter fare a meno della sua
misericordia! E’ come dire che ci piacerebbe
quasi non aver più bisogno di Dio. L’uomo che ha
sentito la presenza del Signore, al contrario,
riconosce sempre più che
dipendiamo
completamente dalla sua misericordia
!
I nostri peccati sono un pessimo pretesto
per allontanarci da lui, che ha detto: “Non sono
venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori…”
Dove potremo trovare la guarigione se non vicino
a Gesù? Accettando di comparire davanti al
Signore con le nostre limitatezze riceveremo la
sua pace, sperimenteremo il suo amore,
riceveremo la sua salvezza!
M
ARIA
L
UISA
Domenica 16 maggio abbiamo festeggiato il 50^ di
matrimonio e abbiamo ricordato quel giorno in cui ci siamo
sposati: era bellissimo, circondati da tutti i nostri cari che oggi
ricordiamo solo con la preghiera. E' stato molto bello questo
anniversario perché c'erano le nostre figlie, i generi e i nipoti: sono
stati tutti meravigliosi con quella gioia di tanti anni fa.
In questi anni non ci sono state solo rose ma anche qualche spina che con Amore
abbiamo superato. Vorremmo che la vita non finisse mai, ma verrà il giorno in cui ci dovremo
lasciare. Un grazie anche a don Norberto che, con le sue parole, ha reso ancora più speciale il
nostro anniversario.
C
ARLA
E
R
ENATO
P
ISONI
50 ANNI INSIEME
LUGLIO E AGOSTO - ORARIO DOMENICALE
è sospesa la messa delle ore 18.30
MESE DI AGOSTO - ORARIO FERIALE
Lunedì - mercoledì - giovedì - venerdì Messa ore 8.30
Martedì (con intenzioni libere) Messa ore 20.30