Pagina 12 - Il Tassello

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“Ci sono persone che, nel
fiume della loro esistenza, decido-
no a un certo punto di uscire dal
fiume delle consuetudini rompen-
do con la tradizione di uno stile di
vita che si tramanda di padre in
figlio. Sono persone che escono
dal fiume, attratte dal motivo della
propria anima, che canta altri mo-
tivi rispetto a quelli che sembrava-
no predestinati.
Circa trent’anni fa, alcune
famiglie sono uscite dal fiume e si
sono fermate a Villapizzone dando
origine a un’esperienza. Non han-
no urlato agli altri abitanti del fiu-
me di seguirli, ma si sono messi in
un punto tale da poter essere os-
servati. Non sono andati in cima a
una montagna, ma sono rimasti in
un quartiere periferico di Milano e
lì hanno vissuto.
Un ‘se ci aiutiamo fra di
noi, se non ci attacchiamo troppo
alle cose, se lasciamo aperta la
porta di casa nostra, se ci fidiamo
degli altri, se dividiamo quello che
guadagniamo, ma soprattutto se
difendiamo il nostro focolare do-
mestico”.
Il curioso se ne andò. Non
aveva capito tutto, ma si portava
dentro una sensazione di essere
stato bene nel tempo passato a
Villapizzone, e andò a raccontarlo
ad altri. Molti vennero a curiosare,
qualcuno se ne andò, ma molti si
fermarono, qualcuno chiese se
poteva anche lui provare a uscire
dal fiume, gli dissero di sì e si si-
stemarono un poco più in là, a
Castellazzo, a Galbiate, a Cesano
Maderno, a Laveno, a Ballabio, a
Bruzzano….
Un giorno vennero in visita
tre illustri personaggi, un sindaco,
un vescovo e un economista. Dis-
se il sindaco: “Amministro una
città, abbiamo tanti problemi, gli
uomini e le donne devono lavorare
tutto il santo giorno per vivere a
un certo livello. Avere dei bambi-
ni o dei genitori anziani è un lus-
so, uno spreco che ormai è diffici-
le permettersi. Stiamo studiando
un sistema per nascere già grandi
e per non invecchiare mai, ma i
nostri tecnici sono in ritardo”.
Disse il vescovo: “Guido
una grande e ricca diocesi, tenia-
mo delle catechesi molto colte,
facciamo opere di carità, spieghia-
mo la morale adatta ai nostri gior-
ni. La gente viene e poi va a casa
con tante belle riflessioni. Il pro-
blema è che i nostri seminari sono
vuoti, su cento ragazzi che hanno
fatto la cresima solo dieci conti-
nuano a venire a messa, e la mia
bella chiesa è spesso vuota. L’altra
domenica poi, mentre predicavo,
ho visto tante facce tristi che mi
guardavano”.
Disse l’economista: “Ho
sentito dire che voi, invece di con-
sumare, riciclate, che invece di
accumulare dividete, che le vostre
mogli spesso non lavorano e qual-
che marito addirittura fa il mezzo
tempo: ma qual è allora il vostro
contributo all’economia? Addirit-
tura bevete lo yogurt scaduto, dite
di fidarvi tra di voi e distribuite un
assegno in bianco, ma come po-
tranno le banche fidarsi di voi?”
Le famiglie offrirono un
caffé, qualche pezzo di torta, e
chiesero agli illustri ospiti di fer-
marsi per il pranzo. Accettarono.
A tavola si era in molti: bambini,
anziani, rumore e qualche perso-
naggio originale. Le persone che
parlavano lasciavano trasparire
storie e pensieri differenti. Il sin-
daco, l’economista e il vescovo
chiacchieravano con interesse,
raccontavano le loro cose, doman-
davano, e una certa allegrezza av-
volgeva la brigata. Il pranzo finì e
venne l’ora dei saluti. Le famiglie
prepararono dei regali per gli illu-
stri ospiti.
Al sindaco venne regalato
un vaso colmo di affetto. Avrebbe
potuto metterlo nella sua città, là
dove ce n’era più bisogno. Per
aprirlo avrebbe solamente dovuto
far costruire dei luoghi dove le
famiglie potessero stare vicine
continuando a essere se stesse, e
molti intorno a loro ne avrebbero
beneficiato.
All’economista venne inve-
ce regalata una calcolatrice, l’ave-
vano trovata in mezzo alle cose da
buttare e aveva uno strano funzio-
namento. Sapeva solo fare divisio-
ni e, nonostante il numero da divi-
dere non fosse grande, la calcola-
trice diceva che c’era sempre il
resto e spesso quel che rimaneva
era superiore al numero iniziale.
Forse era guasta….
Al vescovo invece venne
dato un abbraccio caloroso, a lui
nessun regalo. Nel Libro che legge
ogni domenica c’è già scritto tutto
quello di cui ha bisogno
Hanno detto che torneranno”.
Quest’estate abbiamo avuto la possibilità di
trascorrere tre belle giornate in una cascina
sulle colline tortonesi presso una comunità di
famiglie in compagnia di Bruno ed Enrica Vol-
pi. E’ stata una bellissima esperienza ricca di
spunti di riflessione molto interessanti, ma dif-
ficile da riassumere. Ci è venuto in aiuto que-
sto simpatico racconto, che abbiamo trovato
sul giornalino dell’associazione Comunità e
Famiglia, di cui i coniugi Volpi sono i fondato-
ri. Ecco come la comunità è nata, è cresciuta e
cosa rappresenta.
E
LISA
& C
LAUDIO
UN’ALTERNATIVA POSSIBILE
TRE APPUNTI DENTRO L’ESTATE
Il prossimo Tassello uscirà “a tema”. Dopo il tema del prete due anni fa, il libro lo scorso anno, metteremo in
evidenza LA DOMENICA. Ogni rubrica svilupperà, dal rispettivo punto di vista, questa tematica.