Pagina 3 - Il Tassello

Versione HTML di base

3
LA BORSA DEL DOTTORE
UN SABATO AL MESE
Ogni primo sabato del mese, dopo al Messa delle ore 18.30, verrà lasciata l’Eu-
caristia sull’altare e rimarrà aperta la chiesa fino alle 22.30. Chi vorrà potrà trovare
silenzio, raccoglimento e quella presenza di Dio che è amore davanti a sé.
Primo appuntamento
sabato 1 ottobre.
Mentre risalgo sulla mia
vetturetta, dopo aver eseguito
l’ultima visita domiciliare,
ripensando a quanto ho fatto
(visita completa, modificazio-
ne della terapia, prescrizione
degli esami di controllo), con
tutta la sua chiarezza e cru-
dezza realizzo che quello non
era che l’ennesimo caso di
neoplasia.
Facendo un rapido, ma
lucido “escursus” della mia
modesta casistica, mi rendo
purtroppo conto che l’inci-
denza del fatidico “male del
secolo”non scherza affatto e
se ci aggiungiamo, con una
botta di puro pessimismo, an-
che l’incremento delle malat-
tie cerebrovascolari, l’hit
parade della salute scende a-
gli ultimi posti in classifica.
Sono pensieri questi che
minacciano la serenità della
giornata, infatti, con questo
tarlo nella mente, ma più an-
cora nel cuore, per quel senso
d’impotenza che inevitabil-
mente si crea, mi sono recato
in ambulatorio per affrontare
il pomeriggio di visite.
Neanche il tempo mi
dava una mano, grigio, uggio-
so, cupo, in sintonia con il
mio stato d’animo dalle iden-
tiche fosche tinte; tutto sem-
brava improntato al pessimi-
smo più nero, difficile da con-
vertire o da migliorare un tan-
tino. Ma quando meno te lo
aspetti, succede sempre qual-
cosa che stravolge la situazio-
ne, forza del bene sul male,
dell’amore sul….
Dopo la visita di un in-
formatore scientifico, amico
da lunga data, con il quale si
scambiano volentieri quattro
chiacchiere in libertà, che fan-
no leggermente riprendere
quota all’umore, tocca ad una
coppia di coniugi, che avevo
visto qualche mese fa, in oc-
casione dell’annuncio del loro
matrimonio ormai sulla soglia
dei quarant’anni; ora ritrovan-
domeli davanti, prima ancora
che proferiscano parola, mi
lascio guidare dall’espressio-
ne luminosa dei loro volti per
carpire la lieta novella, che
comunque lascio a loro an-
nunciare come un vero scoop.
Mi presentano la lista
degli esami prescritti dalla
ginecologa e mi informano
che riguardo eventuali esami
del tipo amniocentesi hanno
preso la decisione di non sot-
toporvisi, nonostante l’età a
rischio. A questo punto mi
viene spontaneo pensare, vi-
sto la batteria di esami pre-
scritti duranti una gravidanza,
che la stessa sia considerata
alla stregua di una malattia.
Sic! Ero convinto che fosse
un evento fisiologico, ma for-
se non è più così. Riguardo
poi agli accertamenti più in-
vasivi quali l’amniocentesi, a
mio modesto parere, si tratta
più di un problema di etica, di
coscienza personale o meglio
di coppia, che di un problema
medico, considerato che l’in-
gegneria genetica, probabil-
mente futura risposta ai difetti
genetici, è ancora una strada
lunga da percorrere; ben di-
verso è il ruolo dell’ecografia,
che oltre svelare il sesso, può
rilevare difetti a livello car-
diaco o urinario ad esempio,
permettendo di essere pronta-
mente corretti alla nascita in
centri specializzati, proprio
perché riconosciuti nella vita
uterina.
La giornata nata sotto il
segno del pessimismo, a poco
a poco, grazie a quella bella
notizia, si ravviva di una luce
di speranza, come quella vita
nuova che prende corpo nel
grembo materno; tutto questo
ci ricorda con forza che noi
siamo proprio immagine di
Dio, figli del Creatore e a no-
stra volta artefici di creazio-
ne. La vita è un immenso, tin-
finito mistero: tanti bimbi
vengono alla luce, altri si
spengono prima di nascere,
altri non riescono ad essere
concepiti, ma tutti, ne sono
sicuro, sono vivi nel grembo
di Dio Madre e Padre.
DOC S
ANDRO
FINCHÈ C’È VITA C’È SPERANZA…