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LIBERI SCRITTORI
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Ho 12 anni… - la
voce al di là del telefono -
Mi sanguina il naso...mio
padre mi ha picchiata dap-
pertutto, con i piedi, soprattutto sulla bocca… -
Soprattutto sulla bocca…la frase si ferma nella
mia mente! Non riesco più a leggere! Immagi-
no la scena: una bambina rannicchiata a terra in
qualche angolo che subisce violenti e insistenti
colpi sul viso, come fosse un pallone! Ma come
può essere? Mentre chiudo il giornale, perché
mi chiamano e devo andare, sento un nodo in
gola. Mi sconvolgono queste azioni sui bambi-
ni. Tale violenza non la capisco e, soprattutto,
non la giustifico. Si possono avere momenti di
rabbia, comprensibile, siamo umani, ma tutto
ha un limite! Nessuno ha il diritto di sopraffare
un altro essere vivente, piccolo o grande che
sia.
Chiacchierando con un’amica, ora mam-
ma in attesa, ripenso a quella frase che mi parla
di dolore. Vorrei commentarla con lei, ma opto
per il silenzio! In quel momento è solo per un
senso di protezione dalle cose tristi. Un po’
sciocco, lo so! Perché non cambia nulla. E vo-
glio consolarmi pensando a quando lei, visibil-
mente emozionata, accarezzando delicatamente
il ventre mi svela il suo segreto. “E’ in arrivo
un bimbo!” La tenerezza nello sguardo rivela la
gioia immensa che prova per il miracolo della
vita concessole.
Nel cuore di una mamma, credo ci sia
stupore per la piccola creatura che le sta cre-
scendo nel fisico e nell’anima. Sarà tutto un
susseguirsi di novità! La prima ecografia, i mo-
vimenti delicati che via via diventeranno più
energici, il battito del cuoricino, il pensiero di
“come sarà?”… Penso si senta anche investita
da una nuova luce e da una responsabilità enor-
me verso il prezioso dono che le ha “affidato”
il Signore. Quella piccola presenza, per ora na-
scosta, sarà parte del Suo progetto d’Amore.
Progetto a sfaccettature diverse. Perché non
tutti parteciperemo allo stesso modo, ognuno
avrà un suo posto e un suo modo di compierlo.
Potrebbe essere attraverso una maternità o co-
me diceva la fine dell’articolo sul giornale,
(poi, l’ho letto!) attraverso l’impegno di aiuta-
re, oltre una telefonata, i bambini traumatizzati.
Cercando di far fronte ai loro problemi, riu-
scendo, a volte, a salvaguardarli da conseguen-
ze ben più gravi. Potrebbe anche essere attra-
verso le semplici cose di ogni giorno. Un salu-
to, una parola o un’incoraggiante stretta di ma-
no! Ogni gesto sarà importante, purché fatto
“di cuore”.
A
NTONELLA
OGNUNO HA IL SUO POSTO!
SUDOKU
Il Sudoku è il rompicapo più in voga del momento. Ne cir-
colano di vari tipi, ma quello originale è basato sulla combina-
zione dei numeri da 1 a 9 su una griglia di 81 caselle. All’inter-
no della griglia da 81 ci sono 9 quadranti più piccoli da 9 caselle
ciascuno. Ogni riga, ogni colonna ed ogni quadrante della griglia devono essere riempiti con i nu-
meri da 1 a 9. Ogni cifra non può apparire più di una volta su ogni riga, colonna e quadrante.
Quando inizi un Sudoku trovi alcuni numeri già inseriti, il resto devi mettercelo tu. E lì inizia
il bello. A parole sembra un gioco difficile ma nei fatti…è proprio complicato! Si inizia con sche-
mi più semplici fino ad arrivare a quelli definiti “diabolici” del Corriere della Sera o di Repubbli-
ca. Schemi così difficili da farti venire il mal di testa; ma talmente intriganti per i Sudoker da far
perdere ore di sonno pur di arrivare alla soluzione. Ogni schema è una sfida alle proprie capacità
mentali. Perché il gioco, il divertimento è tutto lì: nella nostra testa. Tra un calcolo di probabilità e
un’ipotesi matematica. Quando riesci a terminare correttamente lo schema non vinci nulla. Hai so-
lo la soddisfazione di aver superato una sfida tutta cerebrale.
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