Pagina 10 - Il Tassello

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LIBERI SCRITTORI
garbo, che “il Tassello” è un giornalino della
parrocchia e non è un mensile di opinione!.
E poiché sono in vena di confessioni, ne
faccio ancora una: in me difetta il “tatto”, una
qualità che ha senz’altro la sua importanza nei
rapporti col prossimo e che - se manca - può
creare dei problemi.
Leggendo un passo della biografia di Giu-
seppe Garibaldi (un libro della nuova collezio-
ne dedicata ai “Protagonisti della storia”), ho
scoperto di avere con lui qualcosa in comune.
Mi sia consentita una breve citazione delle sue
parole contenute nell’ultimo suo scritto impor-
tante indirizzato alla Lega (uno degli ultimi do-
cumenti del suo impegno politico): “Chi sia io,
lo sanno i miei concittadini, un composto di
bene e di male, assuefatto però a dire il vero a
qualunque costo, e professarlo: quindi repub-
blicano, nemico del dispotismo e dell’impostu-
ra, che signoreggiano il mondo a dispetto delle
generali millanterie di libertà e civilizzazione”.
Mi ha scritto recentemente Don Pedrazzi
(un sacerdote di Milano): “Sia l’uno che l’altro
dei due dialoganti si ritengono intelligenti e in
grado di manifestare con chiarezza il proprio
pensiero, eppur non riescono vicendevolmente
a capirsi. Come mai accade questo? Secondo
me ciò si verifica quando i due interlocutori
hanno due diverse lunghezze d’onda intelletti-
ve… ossia hanno interessi ideali o capacità ra-
zionali troppo diverse e quindi non sono in gra-
do d’incontrarsi realmente”.
Ed ecco, brevemente, come gli ho rispo-
sto: “Su questo punto mi trovo con Lei perfet-
tamente d’accordo, con l’unica differenza che
Lei, per indicare la cosiddetta sintonia, usa un’-
espressione particolare, mentre io la chiamo
(con un termine inglese) “f
eeling
” (che si può
così tradurre: “intesa, sintonia, simpatia, che si
stabilisce fra due o più persone per affinità di
sentimenti e sensibilità”). Perché cito spesso
Montanelli, Bobbio e la Fallaci? Proprio perché
tra me e loro c’è quel certo feeling… E’ chiaro
ora?”. Spero di esser riuscito a spiegarmi.
W
ILDO
E’ sera ed è già buio!
Sto tornando da una bella gita
in montagna! In pullman,
danno un film non troppo al-
legro…Philadelfia! Fuori, è
sereno e a luna e le stelle mi
stanno accompagnando per
tutta la strada. Il panorama
notturno sembra un paesaggio
di Natale, con tutte le lucine,
le casette, la neve rischiarata
dalla luna ed una stella come-
ta posizionata in alto alla
montagna spicca nel buio
dando il tocco finale. La stra-
da del ritorno è ancora lunga.
Mando qualche “messaggino”
e torno a guardare fuori. No-
nostante il sottofondo del
film, m’immergo nei miei
pensieri.
Ripenso alle cose viste
durante la giornata. La bellez-
za della natura, la gente in-
contrata, i negozi e i mercati-
ni di Natale. Penso alla stella
cometa appena uscita dalla
mia visuale! Un segno di luce
nelle tenebre; la guida nel
cammino dei re magi. Oramai
siamo vicini a Natale e in tut-
te le città, già da Novembre si
respira quest’aria di festa. C’è
fermento per i preparativi!
Chi si preoccupa dei regali,
chi dei pranzi, i piccoli scri-
vono letterine a Babbo Nata-
le. E’ bello vedere anche i
grandi, con il cuore da
“bambini” che con entusia-
smo preparano alberi e prese-
pi. Il Natale ha un che di ma-
gico e coinvolge un po’ tutti!
Ma ricordiamoci che il festeg-
giato, è il Bimbo!
Il Natale è la festa del
grande dono che Dio ha fatto
all'umanità. Dio che viene,
nella “semplicità”, ancora una
volta su questa terra per noi.
E’ questo il fatto straordina-
rio! Un Bimbo che sarà dispo-
sto a starci vicino senza ab-
bandonarci mai, anche quan-
do noi lo lasceremo solo per-
ché saremo troppo presi dalle
nostre fatiche!
E che “comunque” ci accom-
pagnerà sempre nell’avventu-
ra di ogni nostro giorno.
Il Natale è un messaggio
di gioia, di speranza e condi-
visione, un invito a vivere la-
sciandoci “orientare” da quel-
la stella che ci porterà a Lui.
A
NTONELLA
LA STELLA