Pagina 6 - Il Tassello

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MI RITORNI IN MENTE…
Dopo la parentesi dello
scorso numero con l’articolo
dedicato alle canzoni sul tem-
po questa volta si torna all’-
antico, si torna al classico, si
torna ai favolosi anni settanta
e naturalmente non può man-
care il ricordo di una canzone
che ha spopolato per qualche
lustro e che anche oggi ha an-
cora un fascino tutto partico-
lare. Il titolo del motivo che
vi propongo inizia cosi
“quella sua maglietta fina,
tanto stretta al punto che im-
maginavo tutto”:
Chi non si ricorda di
“Questo piccolo grande amo-
re” incisa nel 1971 da Claudio
Baglioni: i nostri figli maga-
ri no, o forse l’hanno a mala-
pena sentita dai nastri vecchi
della mamma o del papà. Ma
noi un po’ imbiancati nei ca-
pelli e con qualche acciacco
di stagione ce la ricordiamo
benissimo: innanzi tutto chi
scrive sa tutto il testo a me-
moria perché e’ da considera-
re un cult, una delle più belle
canzoni del cantautore roma-
no e poi perché e’ stata una
dei simboli nella nostra gio-
ventù.
Una canzone che ha fat-
to innamorare parecchi di noi,
una canzone che ricorda bei
momenti, che fa volare il pen-
siero sulla battigia del mare,
sui falò in spiaggia, sui baci
rubati durante le magiche
notti estive. E’ però interes-
sante scoprire la storia di que-
sta canzone che fa parte dell’-
omonimo album. Il disco rac-
conta la storia di due adole-
scenti della periferia di Roma,
lui piuttosto bruttino, brufoli
e occhiali spessi, lei carina e
già abbastanza emancipata.
Una storia normale, un
incontro fortuito in un bar
fuorimano, lo scambio del nu-
mero di telefono, i primi in-
contri di nascosto, i malintesi,
i battibecchi per le incom-
prensioni con gli amici, le
passeggiate serali lungo il Te-
vere mano nella mano, una
scappata al mare, il mercatino
di porta Portese, la partenza
per la naja, il tradimento con
un altro. Racconto di una vita
di periferia che Baglioni ha
argutamente animato tramite
le sue musiche e le sue parole,
un album (ora disponibile an-
che su cd) che raccomando di
ascoltare (o risentire) tutto
d’un fiato.
Da citare anche la can-
zone “Mia libertà” che contie-
ne il famoso verso “ libertà
…. dall’amore che s’impara
dentro i baci perugina” , una
sferzata d’ironia contro un
certo tipo di pubblicità mielo-
sa che ci bombarda di bisogni
inutili e costosi. Con questo
disco (singolo ed album)
Claudio Baglioni è rimasto in
testa alle classifiche per pa-
recchi mesi e si è fatto defi-
nitivamente conoscere dal
grande pubblico.
Ormai sono trentacinque
anni che le sue canzoni ac-
compagnano i nostri momenti
più o meno belli e felici, pic-
coli o grandi, toccando tutti i
temi della nostra quotidianità,
lasciando sempre una porta
aperta alla speranza. “… per-
ché domani sia migliore, per-
ché domani tu…” da Strada
facendo 1981.
G
IOVANNI
G.
QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE
Come sai tua madre ed io stiamo per
compiere settant'anni. Abbiamo molto sofferto
e molto gioito, di te e per te. Molto di più ci
pesa la tua mancanza. Nessuno avrebbe creduto
che tanto bene potesse giungere da un figlio
così "imperfetto" agli occhi di noi "normali". E
il giorno della tua morte è accaduto come se,
tutto d'un tratto, ci venisse svelato il senso del
Natale. Il senso vero, intendo: quello di Dio
che si è fatto uomo.
Tua madre ed io, guardandoci indietro,
abbiamo la certezza di aver vissuto una vita
piena, difficile e vera. Ora guardiamo avanti,
con il desiderio di rivederti.
Spero tanto che quel giorno in paradiso si
metta a nevicare.
Tuo padre».
DON
S
TEFANO