Pagina 8 - Il Tassello

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presto quel povero corpo si sarebbe disfatto,
annientato dal male: ad ogni suo sofferto respi-
ro un nostro respiro, sempre più lento, sempre
più faticoso, sempre più fioco.
”Già verso l’ultima parte della notte”:
l’evangelista si riferisce al tempo che sta fra le
tre e le sei, l’ora più difficile,
quella in cui chi ha vegliato è
allo stremo delle forze, facile
preda di stanchezza e dispera-
zione.
Era proprio quella, l’o-
ra: alle tre iniziava l’ultima
parte dell’agonia. E proprio in
quell’ora Gesù
“andò verso di loro cammi-
nando sul mare”.
Nella Bibbia il mare è sim-
bolo delle forze del male: il Signore gli veniva
incontro in quello strazio e si chinava a racco-
gliere l’ultimo respiro di papà. Erano le tre e
venti.
“E voleva oltrepassarli”:
è la gloria di
Dio che quando si manifesta sovrasta l’uomo,
lo trascende, lo supera e lo innalza, assumen-
dolo in sè, unendolo all’amore eterno, divino.
Questo amore l’ho visto nella vita buona
vissuta da mio padre, nella serena rassegnazio-
ne di mia madre, nell’abbraccio di noi fratelli,
nell’affetto delle persone che hanno voluto do-
nare la propria vicinanza e partecipazione a chi
soffriva.
“Coraggio, sono io, non temete!”
(Mc.
6,50) Questa Parola è ciò che mi ha sostenuto
quella notte: ero certa che Lui era lì, in quella
sofferenza. Ci guardava “remare” con l’occhio
attento e partecipe di Padre e io, in mezzo allo
strazio, mi sentivo sicura che a un dato punto,
nell’ora più buia, si sarebbe
manifestato: nell’ultimo respi-
ro di papà ho sentito il miste-
ro, ho intuito il divino, ho sfio-
rato l’Eterno.
Il Signore ha camminato
sulle acque, ha cavalcato quel-
l’”onda anomala” di dolore e
si è reso presente perchè è colui che ha sconfit-
to il male; Lui, l’
”uomo dei dolori che ben co-
nosce il patire”
, ha scelto la strada dell’abbas-
samento, dell’umiliazione, del proprio annien-
tamento, per salvare l’uomo dalla sua condizio-
ne di fragilità e di limitatezza.
Gesù è stato il primo ad abbassarsi , infat-
ti, come scrive San Paolo,
“umiliò se stesso,
facendosi obbediente fino alla morte e alla
morte di croce”
, la fine più infamante, la più
dolorosa, scelta per amore.
“Per questo Dio l’ha esaltato”,
aggiunge
l’apostolo: dopo la morte, la glorificazione.
“L’ultima parte della notte”
, l’ora più
buia: l’attimo dell’incontro con Dio, l’ora
della Resurrezione!
M
ARIA
L
UISA
CI HANNO SCRITTO . . .
Molti anni fa conobbi una ragazza, non
sapevo come si chiamava, ma
Dio
come batteva
il cuore! Dovevo conoscerla, era amore vero,
già non ci avevo mai creduto, ma è successo.
Una occhiata, due battute e, dopo poco tempo,
ecco che ci troviamo a fare il corso prematri-
moniale. Mio
Dio
quanti dubbi, quante paure,
ma il cuore mi diceva: “Vai avanti è quella giu-
sta, vedrai”. Ogni momento era speciale, ogni
istante era eterno: che sensazione meravigliosa.
Quante volte ho ringraziato
Dio
! Avevo trovato
la mia anima gemella e la sua famiglia che a-
mavo addirittura più della mia. Io non vado in
chiesa spesso, ma amo Dio e credo fermamente
nei valori cattolici.
Poco prima di sposarmi dissi a mia mo-
glie: “Se mi sposo in chiesa non lo faccio per
esibizione, credo fermamente in quello che fac-
cio e se per te non è così,
non farlo”. Lei mi guardò e
mi disse:” No, anch’io ci cre-
do, vedrai tutto andrà bene”. Io aggiunsi
che qualsiasi problema non dovrà dividerci per-
ché lo dovremo affrontare insieme. “Io lo giu-
ro”, disse lei. Che felicità: toccavo il cielo con
un dito!
Il matrimonio e, dopo due anni, un figlio
meraviglioso che a vederlo sembra un angelo.
Che gioia, toccavo il cielo con un dito! Certo io
non sono un santo, alcuni errori li ho fatti, ma
ho portato sempre la mia famiglia nel cuore;
mai mi sono allontanato e neanche per un atti-
mo ho pensato di tradire mia moglie.
Un giorno torno a casa e lei mi dice:
“Voglio il divorzio”. Mio
Dio
che dolore, mi è
caduto il mondo addosso! Sapevo il perché: si